LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, madre e figlia usuraie minacce di morte alle vittime: arrestate

Applicati tassi del 100% a chi chiedeva soldi in prestito

di Redazione
Castellammare, madre e figlia usuraie minacce di morte alle vittime: arrestate

Madre e figlia usuraia terrore delle vittime cadute nella rete delle due strozzine a Castellammare. In cella la mamma che applicava tassi usurai del 100%. Ai domiciliari la figlia a cui toccava di minacciare di morte le vittime che non pagavano in tempo. Nella mattinata di oggi, mercoledì 26 febbraio, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare - emessa dal G.IP. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica - nei confronti di due indagate rispettivamente madre e figlia, ritenute responsabili la prima di usura e in concorso tra loro di tentata estorsione. L'indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica e condotta dai Carabinieri del citato Reparto, ha avuto origine dalle denunce sporte, nel novembre del 2017, da due donne che, alcuni armi prima, avevano richiesto un prestito ad una delle indagate e che, vessate dalle continue richieste delle indagate e trovatesi in ristrettezze economiche, non erano più in grado di provvedere ai pagamenti. Il complesso delle attività d'indagine, condotte mediante la meticolosa acquisizione della denuncia da parte delle vittime, l'escussione di testimoni, le individuazioni fotografiche, i sequestri di appunti manoscritti e le attività tecniche, ha consentito di documentare: la consumazione del reato di usura, ad opera della madre, ai danni di una prima vittima alla quale era stata elargita la somma di € 15 mila euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di € 30.000 (dei quali venivano effettivamente restituiti € 18.900) in rate mensili di € 650. Non era andata meglio ad una seconda vittima alla quale era stata elargita la somma di 10 mila euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di € 20.000 (dei quali venivano effettivamente restituiti € 10.000) in rate mensili di 500 euro. In tale circostanza si appurava che l'indagata si era altresì fatta promettere dalla vittima la somma di ulteriori 100 euro ogniqualvolta questa avesse omesso il pagamento della rata mensile. Inoltre, a fronte del mancato pagamento di una rata mensile, l'indagata aveva accordato una diminuzione della rata (da € 500 a € 400) con la previsione che fale sconto avrebbe fatto aumentare la somma totale da restituire di € 4.000 (che così sarebbe passata da € 20.000 a € 24.000); Ma poi le usuraie hanno cominciato a vessare anche la figlia della donna alla quale era stata elargita la somma di mille euro ed era stata richiesta la restituzione della somma di € 2.000 (dei quali venivano effettivamente restituiti solo € 600) in rate mensili di € 200. Un tentativo di estorsione posto in essere dalla principale indagata e dalla figlia, con l'intento di recuperare le mensilità non pagate da due delle tre vittime sopra citate, nel corso del quale queste erano state minacciate di morte. Al termine delle formalità di rito la madre, a cui è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, è stata associata alla casa circondariale femminile di Pozzuoli mentre la figlia, destinataria degli arresti domiciliari, è stata ristretta presso la propria abitazione.
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26-02-2020 13:37:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA