SABATO 23 NOVEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, lutto a sinistra per la morte di Catello Chiacchio

I funerali in Cattedrale domani mattina alle nove

di Christian Apadula
Castellammare, lutto a sinistra per la morte di Catello Chiacchio

Si definiva un migliorista. Cioè un comunista che la società e la sua Castellammare voleva cambiare con le riforme.

Guardando ai giovani e al futuro. Con la morte di Catello Chiacchio, avvenuta questa mattina, scompare uno storico esponente della sinistra stabiese, più volte consigliere comunale del Partito Comunista e vicesindaco di Flavio Di Martino, ex sindaco socialista anch’egli scomparso nel 2020.

Non aveva mai lasciato il percorso cominciato da giovane e partecipando, fino a quando la salute glielo ha consentito, alla vita politica del suo partito. 
Catello Chiacchio ne ha seguito tutti i passaggi iscrivendosi al Pd. 
Vicino all'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Chiacchio ha fatto parte dell'ala in cui si ritrovava anche l'ex presidente delle Terme Peppe Bruno. I suoi funerali saranno in Cattedrale domani mattina alle nove. 
A dare la notizia della sua morte è stato l'ex consigliere comunale Tonino Scala, con un lungo e sentito ricordo: “Catello Chiacchio non c’è più, ha deciso di andarsene, in silenzio, in una calda mattina di primavera che sa d’estate. Per me Catello ha rappresentato tanto non solo sul piano politico. È stato un compagno, vero, un amico, sincero, un padre, comprensivo, un fratello, generoso. È stato il primo, forse l’unico, a credere veramente in me. Ho sempre apprezzato la sua vivacità. La sua voglia di vivere. Il suo saper costruire relazioni con tutti. Il suo saper ridere della vita e alla vita. Il suo essere politico fuori e dentro al palazzo. Da ragazzino mi ha aiutato a crescere, a guardare la città per capire il mondo. Da adulto mi ha accompagnato ad attraversare la strada anche lontano dalle strisce pedonali. Per un periodo della mia vita ho avuto solo lui. Ero isolato, nell’angolo. Non solo politico. Una cosa che non dimenticherò mai fu quando me lo trovai fuori casa, vivevo da solo in una mansarda con pipistrelli annessi. Aveva saputo di alcune minacce ricevute per una speculazione edilizia in atto che poi, grazie a questa battaglia, non si realizzò più. Erano gli anni novanta Non scendevo da casa da una settimana. Venne a dormire con me per giorni. “Se ci sono io con te nessuno si permetterà di fare niente. Se poi te fanne coccose almeno non muori da solo”.
Sapeva anche nei momenti drammatici usare ironia. “Sai come saremo belli quando insieme ci presenteremo da San Pietro? Eccoli sti due cacacazzi, mi raccomando nun facite guai pure qui!” Condividevamo un letto singolo, una sedia e un televisore in bianco e nero. Mangiammo spaghetti e pomodori in scatola per un sacco di tempo.
Fumava. Come un turco. Si dice così vero? Fumava e fumava ancora. Parlava e fumava. E rideva. Sotto e sopra quei baffi che sapevano di fumo e vita. Insieme ce ne siamo fatte di risate… Tanti i ricordi, tanti i momenti di vita vissuta intensamente. Gli ho voluto bene. Mi ha voluto bene più di un padre. Grazie Catello per avermi insegnato ad amare la vita e gli altri più di me stesso. Questo è un pregio ed un difetto lo so, ma son contento di essere così. Al Padreterno e a San Pietro chiedo comprensione in fondo Catello ha solo amato gli altri e la vita. Che la terra ti sia lieve Catello compagno mio". 

 

 

 


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18-06-2023 11:26:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA