I magistrati gli avevano rifiutato la revoca del carcere duro. Troppo pericoloso per un boss che dalla cella può riprendere a comandare il clan. E ora Pasquale d'Alessandro è passato direttamente dal regime che si riserva ai capi delle cosche alla libertà.

È uscito dal carcere dopo 19 anni di reclusione e un'altra condanna di 18 per una sentenza, però, di primo grado.

Il primo figlio del boss Michele D'Alessandro, morto in cella, potrebbe ora riprendere il comando della cosca di Scanzano, mentre si trova in libertà già da alcuni mesi il fratello Vincenzo. 

Pasquale D'Alessandro è per gli inquirenti la mente capace di stringere legami con politici e imprenditori e che anche dal carcere riusciva ad indicare le vittime delle sue estorsioni. 

Ricostruendo la mappa dei vertici della cosca con Pasquale e Vincenzo è a Castellammare anche lo zio Luigi D'Alessandro, mentre sua madre Teresa Martone è stata costretta all'esilio per effetto di una sentenza di condanna per un'estorsione.

Libero, invece, e' anche Paolo Carolei altro boss che ha scontato la sua pena. Scarcerazioni che rendono ancora più grave la situazione di Castellammare oggi che il clan ha dimostrato di essere tanto forte da entrare nel comune per condizionare scelte e gestire appalti.