LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, le accuse alla giunta Cimmino e ai consiglieri comunali: parentele e appalti

Il vicesindaco Cimmino e altri cinque assessori nella relazione sullo scioglimento

di Redazione
Castellammare, le accuse alla giunta Cimmino e ai consiglieri comunali: parentele e appalti

E' lungo l'elenco di assessori e consiglieri comunali che, per i rapporti di affari o di parentele, finiscono nella relazione arrivata al Viminale per mettere la parola fine all'amministrazione Cimmino. Un'esperienza di governo terminata, dopo tre anni e otto mesi, perchè infiltrata dalla criminalità organizzata. Direttamento all'ex sindaco vengono imputati i rapporti con imprenditori considerati legati al clan. Un lungo capitolo e' dedicato all'imprenditore Solimene, considerato punto di riferimento territoriale della criminalità organizzata a Castellammare.

Per i suoi rapporti con Solimene è citato anche l'assessore all'urbanistica, Fulvio Calì, in quanto lo avrebbe sempre tenuto informato di quanto accadeva al Comune. Seppure il collegamento di Solimene sarebbe direttamente attribuibile al padre dell'ex sindaco: l'ex dipendente comunale Catello Cimmino. I due avrebbero portato avanti negli anni operazioni immobiliari di cui si sarebbe avvantaggiato anche lo stesso ex sindaco, titolare di un patrimonio di case e altre proprietà non spiegabile rispetto al reddito dichiarato come ingegnere edile. 

Sono diversi, però, gli ex amministratori a cui vengono contestati rapporti con l'imprenditoria ritenuta deviata o relazioni con le ditte vincitrici di appalti nel comune di Castellammare. Se l'ex assessore ai lavori pubblici, Giovanni Russo, è definito "asservito" ad Adolfo Greco, per il rapporto con l'imprenditore condannato ad otto anni finisce nella relazione anche il consigliere comunale di opposizione Francesco Iovino.

All'ex vicensindaco Antonio Cimmino sono invece contestati altri aspetti. Eletto in Forza Italia, prima di entrare poi in giunta, gli si imputano rapporti diretti o indiretti con le ditte aggiudicatrici di gare con il comune, allo stesso modo dei due assessori che si sono avvicendati alle politiche sociali, Antonella Esposito e Sabrina De Gennaro. 

Per le parentele con pregiudicati entrano nella relazione l'ex Presidente Emanuele D'Apice, il cui omaggio al padre in aula divenne un caso. Ma non è il solo. Accanto a lui le consigliere di maggioranza Barbara di Maio, Annamaria De Simone e Vincenza Maresca. Il consigliere di opposizione Giovanni Nastelli ed Eutalia Esposito poi dimessasi dall'aula.  


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17-03-2022 12:53:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA