Acque minerali che si disperdono, finendo direttamente a mare. Il Comitato Terme di Stabia per salvarle si rivolge direttamente al Capo dello Stato. Secondo un calcolo degli esperti sono otto i litri che arrivano a mare. Una risorsa che potrebbe rilanciare l'economia di Castellammare sprecata. Perciò il presidente Nino Di Maio, a nome dell'associazione che si batte per riaprire gli stabilimenti termali, ha scritto direttamente al presidente della Repubblica Sergio Matterella.
Si legge nella sua lettera: "Lei è il garante della nostra Costituzione, scritta con lacrime e sangue, è colui che difende i principi che hanno ispirato la norma fondamentale della nostra nazione. Lei è il garante della giustizia. Le scrivo da Castellammare di Stabia, che Lei sicuramente conosce, la cui amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni camorrista. Città martoriata e stuprata, totalmente distrutta".
Un appello alla carica più alta dello Stato nella speranza che venga raccolto anche dalle altre istituzioni che dovrebbero lavorare al piano di rilancio degli stabilimenti termali.
Continua Di Maio: "Adesso arriveranno tanti soldi, speriamo che la camorra non li gestisca - si legge nella missiva - ma non è solo un problema di soldi, abbiamo bisogno di una nuova cultura, quella della legalità. Vivo nella città più bella del mondo, mare, monti, arte, scavi archeologici e il dono più grande sono le acque, si contano 28 sorgenti ma sono molte di più".
Già in una conferenza stampa il Comitato aveva sottolineato le proprietà delle sorgenti minerali e la necessità che ad intervenire sia la Regione Campania anche sul versante del monitoraggio e della manutenzione della rete.
"Caro Presidente, tutta questa grazia di Dio, con proprietà eccezionali dal punto di vista della salute, va a finire a mare. Non è possibile occorre fare giustizia, circa 25 milioni di litri di acqua vanno a mare ogni anno. Ultimamente abbiamo scoperto un'ulteriore sorgente, che nasce sotto alcuni palazzi, caduti nel 2009 appunto per la forza di quest'acqua, che va a mare. La sorgente Visanola, così si chiama, potrebbe dare l'acqua per una città di 25mila abitanti".
La fonte oggetto della lettera si trova all'esterno dello stabilimento delle Antiche Terme, non è sfruttata in alcun modo ma arriva proprio dal quartiere dell'Acqua della Madonna dove nasce l'omonima sorgente e le altre fonti.
Di qui la conclusione: "Caro presidente Mattarella abbiamo bisogno di essere incoraggiati, i nostri giovani scappano perché non hanno alcuna possibilità. Le chiedo: ci venga a trovare per incontrare una città in ginocchio e per sostenere i nostri ragazzi». L'accorato appello potrebbe non bastare a risollevare le sorti delle Terme, almeno delle Nuove che sono ormai nelle mani del Tribunale presso il quale è in corso un concordato preventivo che porterà alla vendita del complesso per ripagare i debiti di Sint. Per le Antiche Terme sono stati confermati i fondi del Cis nell'ambito del Pnrr: 12 milioni di euro che serviranno per ristrutturare lo stabilimento di Piazza Amendola e creare il Parco Urbano delle Acque".