L’Acqua della Madonna è stata cancellata. Persa la definizione di acqua minerale che fa parte della storia di Castellammare.
È arrivato prima la chiusura della fonte frequentata da tantissime famiglie stabiesi e poi la decisione del Ministero della Salute di declassificarla.
In realtà si tratta di una conseguenza dello stop relativo alla mescita. Dietro la decisione pubblicata anche sulla Gazzetta ufficiale, l’assenza dei dati relativi alle caratteristiche minerali, oltre che chimici e microbiologici in relazione all’anno 2022. Dal Comune di Castellammare non è partita nessuna autocertificazione entro il 31 gennaio 2023, concernente il mantenimento delle caratteristiche dell’acqua minerale, e così il Ministero ha sospeso «la validità del decreto di riconoscimento dell’acqua minerale».
Del resto non si è trattato di una dimenticanza impossibile inviare questi documenti visto quanto accaduto e rilevato dalle analisi. La mescita pubblica è stata inibita prima nel 2021 per la presenza di nickel, poi a luglio del 2022 per ulteriori analisi alterate e stavolta anche per la presenza di Radon. Il gas inerte e naturalmente radioattivo è spesso presente nel terreno e nei materiali da costruzione in tufo e nelle acque sotterranee. Una presenza scomoda che fu causa di un periodo di monitoraggio delle acque con Asl e Arpac. Era l’ottobre 2022 e dopo i 90 giorni, il radon è ancora li. Nel frattempo le fonti sono state anche danneggiate da atti vandalici.
Adesso bisognerà attendere il termine dei lavori commissionati dal prefetto Raffaele Cannizzaro al governo di Castellammare da un anno per capire se l'acqua della Madonna riuscirà a recuperare la qualità persa. E solo successivamente si potrà riottenere la certificazione necessaria e Castellammare riavrà la sua Acqua della Madonna.