Un percorso per ricordare la storia di chi ha contribuito a rendere celebre Castellammare, soffermandosi sulle tombe di ottocento e novecento. Con l'eccezione di quella di Annibale Ruccello morto nel 1986 in un incidente d'auto. "Ai quaranta anni dalla morte lo ricorderemo rimettendo in scena le sue opere, che ancora oggi sono rappresentate ovunque", ha detto stamattina il sindaco Luigi Vicinanza.
L'occasione durante la visita nel cimitero storico di Castellammare. Per riscoprire l'importanza della memoria collettiva, riappropriarsi della nostra storia e delle nostre radici, che rappresentano la nostra identità stabiese e il nostro futuro. "Con questo intento, questa mattina abbiamo voluto tenere, in collaborazione con il “Comitato per gli Scavi di Stabia, fondato nel 1950 ETS” e presieduto da Antonio Ferrara, un percorso di riscoperta delle “tombe illustri” dei nostri concittadini stabiesi sepolti nel cimitero storico", ha spiegato Vicinanza.
Con Ferrara anche lo storico Catello Vanacore che si è soffermato sulla storia di protagonisti come sindaci del passato da Fusco a Carrese. Poi il fondatore della scuola Basilio Cecchi e il ricordo del preside Libero d'Orsi a cui si deve la riscoperta di Stabiae. Molto interesse ha generato la storia particolare del pittore Gaeta ucciso probabilmente da un marito geloso di ritorno da una mostra di successo a Venezia.