LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, la vendetta dei D'Alessandro: Carolei strangolato e fatto sparire

Identificati tutti gli uomini del commando con Vitale e Savarese, i Rapicano, di Vuolo e Panariello

di Redazione
Castellammare, la vendetta dei D'Alessandro: Carolei strangolato e fatto sparire

Ucciso per vendetta, il suo corpo venne fatto sparire. Raffaele Carolei andava eliminato su ordine dei D'Alessandro. Doveva pagare per aver partecipato all'omicidio di un fedelissimo di Michele D'Alessandro. Strangolato dagli uomini di Scanzano, dopo essere stato attirato in trappola con la scusa di dovere parlare del traffico di droga.

Dopo nove anni arrestati in due per l'omicidio di Raffaele Carolei. Ma adesso la Dda ha ricostruito l'intera sequenza di morte e dato un volto a tutti gli uomini del commando. In sei hanno fatto parte del piano messo in atto nel settembre del 2012. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di Gaetano Vitale di 44 anni e Giovanni Savarese, di 48 anni gravemente indiziati di essere gli esecutori, in concorso, di un efferato omicidio di camorra. Savarese è già in carcere per altri motivi. 

Il provvedimento di oggi scaturisce da un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA, relativa alla scomparsa di Raffaele Carolei, denunciata dai familiari ai Carabinieri di Castellammare il 10 settembre 2012. Le indagini, hanno permesso di stabilire che, il giorno stesso della scomparsa, attraverso uno stratagemma architettato da Pasquale Rapicano e Gaetano Vitale, la vittima veniva attirata nell’abitazione di Catello Rapicano, dietro il pretesto di poter discutere più liberamente di affari criminali relativi al traffico di droga.

Entrato nell’appartamento, Carolei veniva fatto accomodare al tavolo della cucina, dove in un attimo di distrazione veniva avvinghiato alle spalle da Catello Rapicano che, bloccandolo nei movimenti, permetteva a Giovanni Savarese di posizionargli al collo una corda, tirata alle estremità rispettivamente da quest’ultimo e da Pasquale Rapicano, mentre Gaetano Vitale gli bloccava le mani per impedirgli di potersene liberare.

Una volta ucciso, il cadavere dell’uomo veniva imbustato e caricato a bordo di un'auto, con la quale quale Gaetano Vitale provvedeva a trasportarlo, scortato sulla strada da Pasquale Rapicano che lo anticipava con uno scooter, in un fondo della zona di via Schito, e lasciato nella disponibilità Pasquale di Vuolo, che provvedeva autonomamente a disfarsene senza più permetterne il ritrovamento.

All’omicidio forniva un importante contributo anche Giovanni Battista Panariello, all’epoca un ragazzino, che con il ruolo di vedetta si posizionava nei pressi dell’abitazione di Catello Rapicano, sorvegliando la strada da eventuali situazioni di pericoli che potessero minare l’azione di morte. L’omicidio di Raffaele Carolei avveniva in esecuzione all’ordine emanato dai vertici del clan D’Alessandro, nei confronti di tutti coloro i quali, precedentemente affiliati al contrapposto gruppo OMOBONO - SCARPA, avevano partecipato all’omicidio di Giuseppe Verdoliva, autista e persona di estrema fiducia del defunto capo clan Michele D'Alessandro. Una vendetta che la cosca ha deciso di compiere senza sconti e perdono per nessuno. 


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

10-03-2021 09:49:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA