I tesori di Stabia alla Reggia di Quisisana. I reperti archeologici trovano casa nel palazzo che fu la residenza estiva degli angioini e dei borboni. Entro il 2021 sarà inaugurato il museo Archeologico, ma i reperti saranno visitabili nei depositi aperti al pubblico anche prima. Nelle stanze della Reggia anche percorsi di formazione per archeologi e studiosi dell'Università Federico II. È quanto ha garantito il direttore Osanna nel giorno della firma della convenzione con il comune di Castellammare. "Una giornata storica" commenta il sindaco Cimmino. "La Reggia di Quisisana ospiterà ufficialmente il Museo Archeologico di Stabia, con i reperti dell’Antiquarium e delle ville romane" continua il primo cittadino dopo la stipula dell'accordo con Osanna nella mattinata di oggi.
"Sarà un polo museale di eccellenza nelle stanze della Reggia, che intitoleremo a Libero D’Orsi.
La nostra amministrazione punta molto sulla cultura, elemento cardine dello sviluppo del turismo e dell’economia del territorio. E in piena sinergia con il professor Osanna - conclude il sindaco Cimmino - continueremo a dare slancio al percorso di valorizzazione degli scavi, delle nostre ricchezze archeologiche e della storia ultramillenaria della città". Dello stesso parere Osanna: "Questa firma rappresenta un traguardo importante per Stabia e il suo ricco patrimonio culturale. – dichiara il Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei - Dopo le travagliate vicende, che hanno accompagnato il processo di completamento di questa convenzione, finalmente possiamo attivarci per dare un’appropriata collocazione ai numerosissimi reperti stabiani. Lavoreremo per allestire, quanto prima, un’ampia collezione permanente oltre a prevedere mostre temporanee, al fine di dare un nuovo impulso alla conoscenza di questo patrimonio straordinario e al turismo. In tal senso, la collaborazione con il Comune di Castellammare è di fondamentale importanza per un’azione ad ampio raggio di valorizzazione del territorio. L’intervento di tutela e salvaguardia delle strutture archeologiche, che è naturalmente una nostra priorità, non è da solo sufficiente per il rilancio turistico dell’area. È mia volontà lavorare assieme, anche per migliorare l’accessibilità e raggiungibilità delle Ville di Stabia.”
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