Palazzi e negozi i cui scarichi finivano abusivamente a mare. Ventuno i "fuorilegge" scoperti da Gori e tredici gli atti inviati dal sindaco Cimmino per ordinare a chi inquina il mare di mettersi in regola al più presto. Questa una parte della mappa degli abusi che determina lo stop alla balneabilità sulla spiaggia di Castellammare. Scrive il sindaco Gaetano Cimmino su Fb: "Una volta effettuato l’allacciamento corretto di tali scarichi, possiamo aspettarci imminenti miglioramenti in termini di qualità delle acque. Un programma mirato ad eliminare tutte le cause di inquinamento lungo il nostro tratto di costa per proiettarci verso la balneabilità anche sul versante su cui oggi vige il divieto. A seguito dei campionamenti effettuati da Arpac durante il 2018 nelle acque costiere, è emersa una concentrazione di enterococchi intestinali ed escherichia coli al di sopra delle soglie consentite ai fini della balneabilità lungo i tratti litoranei denominati ex cartiera e “Villa comunale”. Una presenza da attribuire principalmente a scarichi di acque nere di tipo domestico. Le cause sono da attribuirsi all’esistenza di scarichi abusivi lungo il corso dei due corpi idrici superficiali denominati rivo Cannetiello e rivo San Marco. Per quanto riguarda il rivo Cannetiello, un’indagine condotta da Gori ha rivelato la presenza di 21 scarichi abusivi, rispetto ai quali sono state adottate 13 ordinanze sindacali nei confronti di condomini ed esercizi commerciali, mentre per i restanti sono in corso accertamenti al fine di individuarne la titolarità. Promette il sindaco di centrodestra: "Una volta effettuato l’allacciamento corretto di tali scarichi, possiamo aspettarci imminenti miglioramenti in termini di qualità delle acque nel tratto denominato villa comunale”. Più lungo, invece, il percorso sull'altro tratto: "Per quanto riguarda, invece, il tratto “ex cartiera”, la situazione è più complessa, dato che il principale indiziato per l’inquinamento in tal caso è il rivo San Marco, che attraversa anche i Comuni di Gragnano, Pimonte, Casola e Lettere. È nostra intenzione, a tal proposito, istituire un tavolo tecnico con i sindaci dei Comuni coinvolti, unitamente ad Arpac e Gori, per responsabilizzare tutti i Comuni e individuare ed eliminare gli scarichi che causano l’inquinamento del tratto di costa “ex cartiera”, per proiettarci verso una soluzione che punti alla balneabilità su tutta la costa stabiese".