LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, la figlia di Giovanni Tommasino vittima di Covid: 'Giustizia per papà'

La famiglia contro il mancato indennizzo per i medici di base

di Redazione
Castellammare, la figlia di Giovanni Tommasino vittima di Covid: 'Giustizia per papà'

"Non ci sono medici di serie A e di serie B. Chiediamo giustizia per papà". Giovanni Tommasino è stato accanto ai suoi pazienti mentre l'epidemia cominciava a diffondersi a Castellammare come nel resto d'Italia. Una scelta di un medico che non si è tirato indietro, pagando con la vita il suo sacrificio. Ora le figlie Ilenia e Maria continuano la battaglia per "ottenere giustizia". Raccolte 30 mila firme per il riconoscimento di una medaglia al valore, la famiglia Tommasino chiede che non ci siano distinzioni tra i morti di Covid in Italia. Intervistata da Sky e dalle Iene Ilenia Tommasino spiega il senso di rabbia per il mancato riconoscimento ai medici di base: "Non posso pensare che ci siano eroi di serie A e eroi di serie B. Mio padre ha fatto il suo dovere fino alla fine”. Il medico di Castellammare, morto a 61 anni, diventa il simbolo per una battaglia più ampia nei confronti della scelta secondo cui per i medici ammalati o morti per il coronavirus in ospedale e' previsto un indennizzo, mentre per i dottori di famiglia no. Morto il 4 aprile scorso in Rianimazione a Scafati, la famiglia non ha potuto stargli accanto nei giorni più bui. Contagiate anche la moglie e la figlia hanno attraversato il periodo del lutto nell'isolamento totale. Poi la battaglia per vedere riconosciuto al padre, come agli altri operatori sanitari, il ruolo da eroi. “Io e la mia famiglia siamo consapevoli che nessuno potrà ridarcelo, ma a tre mesi dalla sua morte sentire che ci sono diverse classificazioni tra medici di base e medici ospedalieri fa davvero male. Li chiamano eroi e poi li classificano? Mio padre ha sacrificato se stesso, per lui il lavoro era un imperativo morale: ha combattuto in prima linea finché ha potuto, senza abbandonare i suoi pazienti. Per questo ha lasciato un vuoto non solo nella nostra famiglia, ma tra i suoi pazienti, in tutto Castellammare”. Ilenia Tommasino conduce la sua battaglia per attribuire ai medici di base il valore che hanno. “Noi non vogliamo nulla”, continua Ilenia. “Non è per il risarcimento che ho deciso di parlare di lui, è perché mio padre e tutti i medici di base devono essere messi sullo stesso piano di quelli che lavorano in ospedale. La medicina di base è il primo contatto con il paziente e mio padre per lavorare si è anche dovuto arrangiare quando è scoppiato tutto questo: solo dopo qualche giorno è riuscito a procurarsi una mascherina chirurgica. Chi è medico è medico sempre, perché fare distinzioni? Noi vogliamo che nostro padre, come tutti i medici di base, ricevano il giusto riconoscimento”.
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07-07-2020 09:26:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA