LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'iniziativa

Castellammare, la cucina solidale di don Luigi a RAI 1

Parte la raccolta fondi per il progetto nella chiesa del Carmine

di Redazione
Castellammare, la cucina solidale di don Luigi a RAI 1

La cucina sociale di don Luigi a RAI 1. Le telecamere del programma "A sua immagine", hanno fatto vedere la chiesa del Carmine e  illustrato il progetto della cucina solidale. Il servizio, ad opera dell'inviato Paolo Balduzzi, è andato in onda oggi verso le 12 e spiegato come funzionerà il progetto che ha ottenuto un piccolo finanziamento essendo stato premiato tra i migliori dalla Comunità episcopale. L'intervento sarà realizzato nei locali della parrocchia del Carmine a partire dai 12 mila euro ottenuti e cercando anche altri fondi. Partita, infatti, una raccolta per cui chi vuole donare lo può fare utilizzando un iban pubblicato sulla pagina Facebook della parrocchia con la causale: lavori per cucina solidale e spogliatoi e docce per i senza fissa dimora. "Questo progetto ha una pluralità di obiettivi. Certamente il fine caritatevole, già perseguito dalle altre mense presenti in città, tra cui quella della Caritas diocesana, rientra tra i nostri fini. Ma accanto ad esso vi è anche quello di  costruire uno spazio di accoglienza per persone sole, o in difficoltà familiari, della cui esistenza abbiamo contezza e che, come è apparso ancora più drammaticamente evidente nel corso del periodo di quarantena, vivono spesso realtà di sofferenza difficilmente gestibili. La condivisione dei pasti è una forma di accoglienza qualificante e gratificante per chi la riceve ma anche per chi contribuisce a farla". Chi aiuta gli altri a sua volta può essere aiutato a trovare una sua strada occupazionale. Continua don Luigi: "E qui viene in rilievo il secondo obiettivo: il progetto vuole essere un modo per creare una sinergia tra giovani volontari, cui sarebbe affidata, in uno al parroco e alla responsabile della Caritas, la gestione della mensa e giovani che vivono un percorso di formazione professionale; questi ultimi sarebbero solo prestati per due o tre giorni alla settimana al nostro progetto, potendo svolgere per due/tre ore al giorno, un laboratorio pratico. È sotto gli occhi di tutti la difficoltà di coinvolgere i giovani in associazioni e gruppi. Eppure, sappiamo che queste difficoltà possono essere superate se ai giovani si propone un progetto che abbia una  finalità concreta, che chieda loro un impegno per gli altri. Anche questo abbiamo sperimentato nel periodo della  quarantena, molti ragazzi hanno risposto all'invito di venire in Caritas parrocchiale per preparare pacchi di viveri e consegnarli alle famiglie in difficoltà". 
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29-11-2020 18:24:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA