Giorno decisivo per il futuro degli operai della Meb e per la fabbrica. Incontro al ministero dello Sviluppo con l'imprenditore Vescovini, pronto a sostituirsi al gruppo Fontana che si è trasferito al Nord. Al vertice di oggi con il nuovo investitore, al tavolo il sindaco di Castellammare Cimmino, la Regione Campania e i sindacati. Il nodo da sciogliere riguarda l'area su cui realizzare lo stabilimento in cui torneranno a lavorare gli operai stabiesi.
E, proprio oggi, l'opposizione chiede al sindaco Cimmino un consiglio comunale sul futuro dello stabilimento alla periferia di Castellammare. Vescovini ha già dichiarato che non intende acquistare la fabbrica dal gruppo concorrente, ma valuterà le proposte di Regione e Comune. A questo punto, quindi, gli attuali cancelli potrebbero non riaprirsi più agli operai. Una possibilità che innesca un dibattito sul futuro dello stabilimento.
"La chiusura della Meridbulloni mette ulteriormente a rischio i livelli occupazionali nella città di Castellammare di Stabia. Il processo di transizione che al momento si sta delineando con la manifestazione di interesse dell’imprenditore emiliano Vescovini, potrebbe determinare una delocalizzazione del sito produttivo con inevitabili ripercussioni economiche per la città, per questo motivo, ritenendo necessario coinvolgere tutti gli stabiesi in un percorso trasparente e partecipato". E' quanto sostengono i consiglieri comunali Francesco Nappi (M5S), Francesco Iovino (PD), Tonino Scala (Leu), Antonio Di Martino (IV) e Giovanni Nastelli (Uniti per Stabia) che oggi hanno inviato al Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Ungaro, la richiesta di un Consiglio Comunale monotematico "al fine di partecipare costruttivamente, come opposizione, nell’individuazione del percorso migliore per tutelare gli interessi dei lavoratori e con essi quelli dell’intera città di Castellammare di Stabia".