LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, inchiesta sugli chalet e le frasi choc di Ronca: 'Come lo apparo lo sparo'

L'imprenditore, indagato per corruzione, parla degli affari della cosca

di Redazione
Castellammare, inchiesta sugli chalet e le frasi choc di Ronca: 'Come lo apparo lo sparo'

Tutto è partito da un'inchiesta sugli chalet all'Acqua della Madonna. Nasce così un'inchiesta su corruzione e sesso, come merce di scambio per entrare nel trasporto pubblico, che coinvolge imprenditori e funzionari provinciali e regionali. Ma in una mappa della Dda, che va da Napoli a Capri, è Castellammare ad avere un ruolo strategico. La città che, nelle carte dell'inchiesta, è il quartiere generale da cui il clan D'Alessandro fa partire i suoi interessi. E, quindi, a maggior ragione in casa sua avrebbe "condizionato il sistema degli appalti pubblici". Partendo dal bando pubblicato dall'Autorità portuale per assegnare gli chalet all'Acqua della Madonna si arriva prima ad un flop, con solo due offerte, e poi ad un'assegnazione mesi dopo la scadenza. Una gara nel regno dei D'Alessandro, su cui l'inchiesta ora è arrivata ad un punto di svolta seguendo i percorsi di un imprenditore che, apparentemente, con Castellammare non avrebbe nulla a che vedere. Alfonso Ronca, indagato per corruzione, si occupa di trasporti a Sorrento, ma ad ascoltare le conversazioni intercettate dagli inquirenti emerge una realtà tanto diversa da fare ritenere ai pm della Dda, Cimmarotta e Woodcock, che si tratti di un imprenditore dai presunti legami con la cosca di Scanzano. Tanto da considerare Castellammare un territorio in cui non si fanno affari senza il suo permesso. "Non si scordasse che Salvatore va a spendere a casa mia, a Castellammare, io come lo apparo lo sparo". Dice quando ritiene di non essere tenuto nella giusta considerazione. Come nel caso di un interlocutore che non gli risponde a telefono "lo faccio picchiare dal brindisino". Metodi utilizzati facendosi forte dei rapporti con i D'Alessandro di cui conosce bene la rete di affari. Dalle pompe funebri al caffè, su cui arriva pure a fare ironia "quello meno male che le pompe funebri le ha messo nome San Catello, immagina se le chiamava D'Alessandro". Mentre torna l'affare del monopolio del caffè, già apparso in altre inchieste e che Ronca ricolloca nell'attualità dell'economia stabiese: "No quelli non è che parlano, quelli vengono da te: dove lo prendi il caffè? EP Group? E perché lo prendi li? E no, quello viene, qui il prezzo è buono".
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18-06-2020 13:45:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA