Un incontro tra un consigliere comunale del Pd e Nunzio Bellarosa che nel 2013 aveva un ruolo di reggente del clan D'Alessandro. Emerge dall'inchiesta che ha portato a 35 avvisi di garanzia dei colonnelli di Scanzano. In base all'inchiesta della Dda il Pd ha deciso di assumere un provvedimento in relazione all'ex capogruppo consiliare Francesco Iovino: "Alla luce di quanto sta emergendo da alcuni organi di stampa, si sarebbe verificato, negli scorsi anni, un comportamento di un nostro iscritto, ex consigliere comunale, del tutto incompatibile con i valori identitari del nostro partito. La nostra priorità è stata sempre quella di combattere a viso aperto, con la schiena diritta e senza ambiguità, la camorra e tutte le mafie. Questo in primo luogo, nella nostra realtà, che vede una presenza opprimente e invasiva delle organizzazioni criminali"
A scrivere la nota è il segretario provinciale dei Dem Marco Sarracino: "Per questi motivi, nel dichiarare incompatibili con il nostro statuto e con il nostro codice etico l'iscritto Francesco Iovino, ho chiesto alla commissione di garanzia regionale di operarsi per gli atti conseguenti. Il PD, e il suo gruppo dirigente, ha da sempre chiesto che a Castellammare e in tutti comuni della nostra area metropolitana, emergesse la verità al di là dei risvolti penali. Proprio per questo, la nostra è una valutazione di carattere esclusivamente politico e incardinata nel nostro sistema di regole, che esula totalmente da ogni valutazione di tipo giudiziario. Abbiamo un compito essenziale: costruire un muro contro ogni tentativo di condizionamento della vita democratica e amministrativa dei nostri comuni".