Ambulanze in fila. Pazienti costretti a restare su una barella nel parcheggio dell'ospedale dodici ore. Una situazione di emergenza che va avanti da settimane ed è solo peggiorata. Clima pesante anche in corsia. Nell'ala Covid il numero dei malati che non ce la fa è in costante aumento. Troppi per non sentire la tensione su medici e infermieri pronti ad affrontare il virus nella sua variante più aggressiva. E al San Leonardo non tutti riescono ad arrivare. La terza ondata non è differente dalla prima. I posti letto sono stati aumentati, ma non bastano. 

Il sistema ospedaliero non regge l'onda d'urto delle richieste. Non c'è posto da nessuna parte, anche i trasferimenti, al Covid di Bosco e a Napoli, diventano più complicati. Molti pazienti restano a casa, curati dal medico di famiglia e dai parenti. Si susseguono le richieste delle bombole di ossigeno per ridare il respiro a chi se l'è visto togliere dal virus. 

Gli operatori del 118 sono sempre pronti, ma le chiamate sono troppe. Aumentate le ambulanze a disposizione resta il problema dei letti. Le barelle nei corridoi sono tornate da settimane e l'emergenza determina un allungarsi della lista delle vittime. Il bollettino dei morti a Castellammare è di nuovo fermo, purtroppo il virus non lo è. Ai 73 ufficiali vanno aggiunti gli stabiesi "morti fantasma" che l'Asl non ha ancora comunicato. Tra i due e i tre ogni 24 ore e si è arrivati ormai ai novanta morti di questa emergenza.