E' sul palco davanti ad un migliaio di persone e canta. Lui fuggito da una dittatura, lui che ha lasciato in Africa amici e parenti, sceglie una canzone di Pino Daniele per dire che si sente a casa e che qui ha trovato una famiglia. Dalla voce di Imail risuonano le parole in napoletano di Terra Mia e in pochi minuti, il ragazzo venuto dal Gambia tocca il cuore di un pubblico arrivato a riempire il teatro Supercinema dopo avere sfilato in corteo. E' la Castellammare dell'accoglienza quella che riempie il lungomare stabiese per camminare al ritmo delle musiche africane e alzare striscioni in cui si legge "A colori è meglio". Sono sicuramente gli studenti i protagonisti della manifestazione voluta dalla Caritas, questa mattina, come atto finale di un progetto cominciato a ottobre. Più di un migliaio i ragazzi e i volontari delle associazioni cattoliche che si sono ritrovati alle nove all'inizio del lungomare. A portare i saluti della città il sindaco Toni Pannullo: "Castellammare è per l'accoglienza e non intendiamo fare passi indietro su questo". Poche parole prima della partenza del corteo, in prima fila con diversi parroci il vescoco Francesco Alfano, mentre ad accompagnare il primo cittadino c'erano il vicesindaco Andrea di Martino e l'assessore Carla di Maio. Tanti gli striscioni delle scuole che hanno aderito al progetto, frequentando laboratori durante l'anno. Un lungo fiume di ragazzi dello scientifico Severi, del Vitruvio, del Ferrari e poi delle due scuole premiate. Tante anche le associazioni stabiesi che ogni giorno si battono per questi diritti come l'Ashram, che gestisce un centro di accoglienza, il Cps, l'associazione Tabor, Gli amici della Filangieri, l'Impronta. Un corteo che arriva al Supercinema, diventando sempre più allegro e affollato. Ad essere scelti per la premiazione sono stati i lavori della quarta A del Don Milani di Gragnano che ha sintetizzato con slide e foto le proposte per favorire l'integrazione e un suggestivo video dell'istituto San Paolo di Sorrento in cui danzano due ragazzi di nazionalità diverse. Dopo le testimonianze dei giovai arrivati con i viaggi della speranza da paesi lontani, il momento più suggestivo è stato quello della preghiera. Il vescovo Alfano ha pregato con un giovane musulmano e due ragazze che hanno recitato il loro rito in inglese. Raccontanto le loro storie i giovani stranieri hanno spiegato: "Non veniamo qui per creare problemi, ma fuggiamo da terre in cui ci sono guerre e sangue". Una giornata di festa per una Castellammare che sceglie di stare dalla parte di chi accoglie. Una giornata che apre le porte alla speranza.