LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, imprenditori e commercialisti vittime del clan di Maragas e Lambiase

Pizzo e droga gli affari della cosca alla periferia stabiese

di Redazione
Castellammare, imprenditori e commercialisti vittime del clan di Maragas e Lambiase

Imprenditori e commercialisti costretti a pagare il pizzo. Chi non rispettava la data era minacciato di morte o picchiato. L'inchiesta, che ha portato oggi all'arresto di sedici affiliati alla nuova cosca alla periferia di Castellammare, parte tre anni fa. Tutto ha inizio nel luglio del 2018 dopo la violenta aggressione ai danni di un pregiudicato notoriamente vicino ad elementi di spicco del clan Cesarano. Il raid deciso dai capi Antonio Maragas e Giovanni Grimaldi Lambiase per imporsi nel vuoto lasciato dalla storica cosca di Ponte Persica. 

Violenza utilizzata anche per farsi pagare la droga nelle piazze di spaccio gestite dai colonnelli dei due ras. Un'attività che si è intensificata nel gennaio del 2019 all'uscita dal carcere di Giovanni Lambiase, chiamato “O Vichingo”, impegnato nella riorganizzazione del gruppo criminale, che si proponeva di approfittare del temporaneo vuoto di potere ai vertici del clan Cesarano, imponendo estorsioni a imprenditori, commercianti e finanche ad un commercialista della zona di Ponte Persica, tra l’area nord di Castellammare di Stabia ed il territorio di Pompei. Ma la cosca nascente è stata colpita dagli arresti già nel 2019. 

Nel giugno di due anni fa finiscono in cella proprio Maragas e Grimaldi, sorpresi dai militari della Compagnia di Castellammare di Stabia subito dopo aver intascato la somma contante di euro 500, elargita da un imprenditore edile locale quale anticipo della richiesta estorsiva di duemila euro.

Le indagini hanno infine permesso di accertare l’esistenza di due ulteriori piazze di spaccio: la prima, itinerante e l’altra autonoma rispetto alla altre e gestita da pregiudicati contigui a diverso gruppo criminale, ancorché fisicamente all’interno di una fetta di territorio storicamente controllata dal clan Cesarano. A riscontro delle attività d’intercettazione, in un lasso di tempo di circa un anno, sono state arrestate in flagranza di reato 5 persone (2 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti) e sono stati sequestrati un chilo circa di marijuana e 30 grammi circa di cocaina. Questa mattina sono stati portati in carcere cinque affiliati, sei sono sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, mentre altre cinque persone sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania.


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25-10-2021 10:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA