LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, imprenditore stabiese la cassaforte degli usurai: Marchitano finanziava i prestiti

Arrestato con Ferraro, Di Martino e le mogli

di Redazione
Castellammare, imprenditore stabiese la cassaforte degli usurai: Marchitano finanziava i prestiti

Nove vincite in un anno. Dodici mesi fortunati per Angelo Marchitano. Un record costruito a tavolino dal titolare di una sala giochi, a Castellammare, per coprire l'incasso di soldi arrivati dal giro usuraio. Era il commerciante, cinquantenne del centro antico, la cassaforte degli strozzini finiti ieri in cella. "Fatti dare i soldi da Angelo" è una frase più volte pronunciata dai soci di Vico Equense, che non sapevano di essere intercettati dagli inquirenti. Acquistati dai veri vincitori, i biglietti trovati a casa dell'uomo arrestato ieri con i suoi soci e le compagne. Usurai che scrivevano tutto in libri mastri e appunti da cui gli investigatori hanno ricostruito date e importi di piccoli prestiti concessi a chi non voleva fallire. Fabbri, proprietari di pescherie, imprenditori con ditte edili in difficoltà, le cui condizioni erano peggiorate durante il Covid, che ottenevano i prestiti da Marchitano e soci. Pagamenti proseguiti anche durante il lockdown e sollecitati con messaggi WhatsApp. I soldi per finanziare il giro arrivavano dallo stabiese e alimentavano il flusso finanziario dell'usura tra Castellammare e la penisola sorrentina. Molte vittime si rivolgevano ad un imprenditore di Vico Equense, Michele Ferraro, finito nei guai per avere messo una bomba ad un concorrente nel settore dell'edilizia. È toccato alla moglie Marianna Annunziata riscuotere le rate dalle vittime, con il 10% di interessi, quando il marito è stato arrestato per l'attentato al rivale. E, ora sono in cella entrambi. Un episodio dell'attentato che ha accresciuto la paura delle vittime nei suoi confronti. "Ho cominciato a temere per me e mia madre" rivela uno degli imprenditori costretto a versare interessi del 10%. Del resto nel gruppo di strozzini c'era un altro nome da temere, di cui a Vico Equense si conoscono i rapporti con il clan Di Martino dei Lattari. Del giro di usurai faceva parte, fino a ieri, anche Giuseppe di Martino. Agli arresti domiciliari per droga, avrebbe continuato a gestire gli affari usurai da casa con l'aiuto della compagna. Di Martino si trova in cella con gli altri, mentre ad Alessia Savarese sono stati concessi i domiciliari in quanto è incinta. Obbligo di firma per il fratello di Michele Ferraro, Mario che avrebbe riscosso rate aiutando il fratello nel business. Un affare che avrebbe consentito agli strozzini di incassare cifre da capogiro tanto che i carabinieri ieri, su disposizione della magistratura di Torre Annunziata, hanno proceduto al sequestro di 450 mila euro. Conti correnti bancari, libretti di risparmio, carte di credito e proprietà come appartamenti e garage. Un impero economico costruito sulle difficoltà di chi, per uscire dal tunnel della crisi, ha bussato alle porte sbagliate.
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06-01-2021 09:44:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA