Flop, fetecchia, disastro. Cambiano le parole ma dall'opposizione arriva una netta bocciatura di esordio del secondo Natale firmato dall'amministrazione Cimmino. La minoranza attacca sul calendario alle battute iniziali, con un investimento da 250 mila euro, chiedendo un'inversione di rotta. "Non siamo rimasti sorpresi dal disastro della Notte dell’Immacolata. Cronaca di un fallimento annunciato, si direbbe. Quando ci si riduce gli ultimi tre giorni ad avviare una gara per la fornitura di legna il risultato non può che essere un fallimento" la spiega così il capogruppo del PD Francesco Iovino. Poi il consigliere Dem sottolinea la gaffe della processione dalla Cattedrale, annunciata senza che il parroco ne sapesse nulla. E, soprattutto, mai partita, con la giunta in imbarazzante attesa nella piazza del comune. "Il flop dei flop nella notte più attesa e sentita della città. Vi ha salvato un po’ la pioggia altrimenti la vostra organizzazione avrebbe superato il ridicolo. Due cose avreste dovuto organizzare direttamente per competenza: la processione ed i falò sull’arenile. Ebbene vi siete presentati in Concattedrale e vi hanno fatto fare marcia indietro con le pive nel sacco. Il palio dei falò è diventato il braciere delle fascine al punto che sui social gli stabiesi più che criticarvi vi hanno ridicolizzato. Eppure dopo diversi anni sono stati investiti circa 250 mila euro per le feste. Non critichiamo la cifra. Quello che è aberrante è il modo in cui si spendono i soldi pubblici. Scendete tra la gente, parlate con i quartieri, coinvolgete le parrocchie. Questo è il metodo per coinvolgere la città. La repressione non paga senza un’alternativa sociale e civile. Avete distrutto la tradizione per timore di non saper gestire un evento unico per noi stabiesi. Non sapete governare i processi. Siete sempre più rinchiusi nel vostro fortino. Immaginate che con i vostri voti salvate le vostre poltrone ma siete sempre più distanti dalla città. Una città che non vi riconosce. Presto arriverà il redde rationem e a pagare sarà sempre la città con l’ennesimo passo indietro culturale ed economico. Non ci rallegriamo per questo epilogo già scritto". Sulla stessa linea il capogruppo di Italia viva Andrea di Martino che chiede le dimissioni del direttore artistico: "Si è già dimesso, o lo fa domani mattina al ritorno dalle processioni di Fratielle e surelle? Dopo la fetecchia da 250.000 euro e il disastro della festa della vigilia della Immacolata, farebbe bene a farlo da solo, evitandoci di dover depositare una Mozione, in tal senso, in Consiglio. Perché dopo i bracieri sulla spiaggia, e la processione della Immacolata fantasma, non immaginiamo ancora quali sorprese ci attendono per il resto del mese. Il Sindaco prenda atto di avere scelto male e lo inviti a lasciare, prima che questi eventi di Natale si trasformino in una caporetto da 250.000 euro sprecati".
Un concetto ripreso anche da Tonino Scala. "Tutto arrangiato, anche una notte di festa. Con i soldi spesi si sarebbero dovute cantare belle messe e invece - aggiunge il capogruppo di Leu - l'arrangiamento é andato in scena mentre io pago. Il problema non è la mancanza di volontà, ma la capacità di voler prendere una vicenda e portarla a termine. Questo vale per le vicende più elementari, quelle che regolano la vita quotidiana fino ad arrivare anche alla organizzazione di una delle più antiche tradizioni stabiesi. Puoi spendere anche 250 mila euro, chiamare artisti di tutto rispetto, nominare un direttore artistico, ma se non programmi, non costruisci una cornice, un percorso culturale nel quale calare le cose, non curi i particolari, non organizzi, perché ieri non è stata la pioggia, ma l'organizzazione a mancare, fai quello che stai facendo da 18 mesi... fuoco paglia. Ormai ho perso la voce nel diread ogni piè sospinto queste cose. Do la voce come i devoti di Fratielle e surelle, con interventi in aula, letterine come le chiama il sindaco, ma il peggior sordo è chi non ha voglia di sentire".
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