Quando è arrivato c'erano anche i bambini. Gli operai hanno accolto il vescovo Alfano con le loro famiglie. La Meridbulloni chiude, i lavoratori sono in sit in da ieri e il vescovo, questa mattina, è andato ai cancelli alla periferia di Castellammare per incontrarli. "Quanto sta accadendo sotto gli occhi di tutti alla Meridbulloni di Castellammare è assurdo e ingiustificabile: una fabbrica che chiude lasciando ancora una volta la nostra terra priva di uno sbocco lavorativo assai importante per i tanti operai e per i tanti altri coinvolti nell’indotto. Questa imminente decisione è uno schiaffo che arriva a tutti, pure a noi. Gli operai coinvolti, con le loro competenze e professionalità, rappresentano il bello del Sud Italia". La proprietà dell'azienda ha deciso di trasferire tutto al Nord, il vescovo continua: "Possiamo accettare una perdita sociale ed economica così grave per il nostro territorio? Penso in particolare alle famiglie che si trovano all’improvviso in una condizione di rischio: potrebbe aumentare il numero dei poveri, che già cresce a dismisura a causa della pandemia. È vero che i dipendenti non sono stati licenziati ma delocalizzati. Tuttavia non possiamo restare in silenzio dinanzi a questa ingiustizia che ci ferisce come cittadini e come credenti. Il Signore possa essere luce per queste famiglie, ci aiuti a trovare la strada attraverso il dialogo onesto e coerente. Abbiamo tutti bisogno di segni concreti di speranza se vogliamo scambiarci, in questo tempo di prova, un sincero augurio di Buon Natale".