GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, il tesoro dell'hacker sotto il materasso: scatta il maxi sequestro

Nuove accuse per Carmine Guerriero, perquisizioni a Moscarella

di Redazione
Castellammare, il tesoro dell'hacker sotto il materasso: scatta il maxi sequestro

Li aveva nascosti sotto il materasso. Dormiva su 350 mila euro Carmine Guerriero. Soldi trovati dalla polizia che ieri ha circondato la sua casa a Moscarella. Accusato di riciclaggio e truffa aggravata, l'hacker che è tornato a vivere nel suo quartiere alla periferia di Castellammare dopo avere chiuso i conti con la giustizia qualche mese fa. Conti che si sono riaperti con il maxi sequestro di ieri e con le nuove accuse a suo carico partite da Sulmona. I 350mila euro in contanti custoditi dal pregiudicato di 33 anni, con il curriculum da pirata informatico tra i più temuti d'europei, secondo le nuove accuse sarebbero finiti nel riciclaggio. Nella sua casa stabiese sono arrivati i poliziotti di Sulmona, L'Aquila e Napoli, con gli agenti del commissariato stabiese guidati dal dirigente Vincenzo Gioia come anticipato oggi dal Mattino. Perquisiti anche gli appartamenti in cui vivono alcuni familiari di Guerriero. E in uno scantinato sono state trovate banconote contraffatte per 30 mila euro, sequestrate insieme ai soldi sotto al materasso. Una nuova inchiesta, quella di Sulmona, sul genio dell’informatica già condannato per avere distribuito bancononte false in tutta Europa utilizzando il deep web. Ordini partiti da due computer, mentre Guerriero era comodamente seduto alla scrivania di casa sua alla periferia di Castellammare. Tramite web avvenivano i contatti con i clienti a cui spediva in ogni parte d’Europa le sue banconote false fino quando è arrivata alla sua porta la Guardia di Finanza. Un’operazione sicura anche per i clienti che, tramite il deep-web, vedevano arrivare a casa le banconote nascoste in libri recapitati dal corriere. Nella sua carriera Guerriero ha avuto anche la possibilità di abbandonare gli affari illegali diventando il capo della sicurezza dei sistemi informatici della Swiss Bank, l’unica difesa che l’istituto di credito era riuscito a pensare per contrastare i suoi continui attacchi con il nickname “Monsignore”. Poi qualcosa è andato storto e ora l'hacker si ritrova in nuovi guai.
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01-10-2019 21:16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA