Dure le parole scelte. Ci ha pensato più di 24 ore, ma alla fine Gaetano Cimmino prende le distanze da Ernesto Sica. "Perde la bussola" scrive il sindaco di Castellammare, dopo che il consigliere di Fratelli d'Italia era stato attaccato da più esponenti dell'opposizione. A provocare la reazione del primo cittadino di centrodestra l'ultimo post del suo consigliere di maggioranza. Questa volta Sica plaude al fascismo paragonandolo al nazismo, di cui comunque riconosce il "fascino". Troppo per il sindaco che in questi mesi ha già deciso di non vedere i post con cui Sica si è attirato le accuse di razzista dai francesi e varie reinterpretazioni dalla storia italiana. "Contenuti deliranti e deriva social: la città di Castellammare di Stabia, Medaglia d’Oro al Valore Civile per aver combattuto il nazifascismo a difesa della città, merita di più. Merita di più rispetto alle insulse parole di un consigliere comunale di maggioranza che nella Giornata della Memoria perde la bussola. Il consigliere è stato capace di dedicarsi ad un post su Facebook lontano da qualsiasi 'sentimento' istituzionale e politico". Risponde così Cimmino, senza replicare direttamente alle richieste arrivate in giornata dal capogruppo di Leu Tonino Scala e da quello del Pd Francesco Iovino. Ma lo fa con toni duri e decisi che potrebbero avere effetti sull'ala destra della sua coalizione.
"Ho riletto più volte le sue parole - ha continuato il primo cittadino - ed ho constatato solo un assurdo tentativo di districarsi tra fascismo e nazismo che mi ha fatto rabbrividire. Così la città di Castellammare, Medaglia d’Oro al Valore Civile per aver combattuto il nazifascismo, si ritrova sulle prime pagine dei media nazionali, per un virgolettato sul fascino del nazifascismo.
Non voglio che in alcun modo la mia amministrazione venga accostata a ideologie che rievocano periodi storici bui e terribili che portarono a crimini che la Storia non dovrà mai dimenticare e che ognuno di noi deve impegnarsi a ricordare e a tramandare alle nuove generazioni, affinché non accadano mai più. Non c’è ragione che tenga nell’uscita che definire 'infelice' è un eufemismo, nella vergognosa frase che evito per decenza di ripetere". La cosa infatti non è destinata a finire qui, visto che questa volta Cimmino chiede a Sica una marcia indietro pubblica.
"Non c’è ragione che tenga e non mi spiego l’uso che fa dei social un giovane come il consigliere in questione, che so per certo che ogni giorno si prodiga per i più deboli. Pretendo, a nome di tutta la città, dell’amministrazione comunale e della maggioranza consiliare, le scuse e le spiegazioni immediate da parte del consigliere Ernesto Sica. Il nazismo mi fa schifo, le parole usate dal consigliere pure". -