Ha risposto a tutte le domande. Per due ore Nicola Gratteri ha ascoltato gli studenti del liceo Severi di Castellammare con attenzione e ha detto la sua su ognuno dei quesiti. Il capo della Procura di Napoli è stato accolto dagli alunni delle quarte e le quinte che devono decidere a quale università iscriversi e cosa fare dopo. "Non vi dovete fare tatuaggi, no piercing. Se anche volete fare i magistrati prima dovete avere il piano b. E se poi volete entrare nelle forze dell'ordine vi scartano", ha detto dal palco mentre in platea ad ascoltarlo c'erano insegnanti e la preside Elena Cavaliere. Tante le domande, "dovete soprattutto studiare, in particolare la lingua italina. Conosco magistrati che non sanno scrivere. Così anche se sei un genio non lo sai dire". 
Tocca tanti temi Gratteri. Nella lotta alla camorra ognuno deve fare la sua parte, "con i camorristi non si deve prendere neanche un caffè", dice mentre i ragazzi lo ascoltano per due ore e chiedono di tutto. "Io ho paura di morire, ci ho fatto i conti. Ma in questo modo sono libero", spiega.

"Un concorso si prepara dalle elementari. Tutti i concorsi sono truccati, ci sono i raccomandati, ma ci sono i posti per i figli di nessuno. Metà dei miei compagni di scuola, figli di falegnami e contadini, sono luminari in varie discipline. Mia madre aveva la terza elementare e mio padre la quinta. Studiate", ha ripetuto.

Poi si è soffermato lungamente sui motivi per cui è contrario alla legalizzazione delle droghe leggere e ha invitato gli insegnanti: "Portate i vostri alunni nelle comunità terapeutiche, io ci vado spesso per confrontarmi con la sofferenza. Lì si capisce che accade quando si diventa tossici".