"Lo farei altre cento volte, non vedo l'ora di tornare in servizio. Io ho sentito vicino la città di Castellammare" è il messaggio che Giovanni Ballaro' manda a chi è in piazza. E i sindaci, i parlamentari e gli stabiesi in villa comunale pensano al carabiniere pestato dal branco una settimana fa, poco distante da dove don Salvatore Abagnale ha chiamato ha raccolta quanti hanno voluto manifestare contro la violenza. "Giovanni non si è voltato dall altra parte. Facciamo un forte applauso a Giovanni e alle forze dell'ordine. Non si è messo la mascherina dell'indifferenza, non si è voltato dall'altra parte". Don Salvatore sta ancora parlando e un lungo applauso commosso parte dalla folla. Spiega il parroco promotore dell'iniziativa. "Noi siamo di più non è una separazione. Siamo di più perché la città di Castellammare è di più. Anche quei ragazzi sono di più di quello che hanno dimostrato. Valgono di più, glielo dobbiamo dire" un messaggio da sacerdote per una chiesa che include. Poi tocca al sindaco Cimmino che invita le istituzioni sul palco. "Io volevo ringraziare e abbracciare tutti. Io sono qui per difendere la mia città e le persone perbene. Il pensiero va al nostro amico carabiniere. La camorra è la mentalità di chi si gira dall'altra parte. Per combatterla c'è bisogno di tutti". Il vescovo Alfano si rivolge dalla Cassa Armonica a tutti gli stabiesi: "Castellammare è una bella città, ma è malata. Qui dobbiamo capire dinanzi alle sue malattie come curarla. Se siamo qui stasera, siamo qui per ritrovarci. Ci vuole coraggio per ascoltare i giovani, per entrare nel cuore". Chiude la sequenza di interventi il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia: "Spero che nasca un movimento per spingere affinché Castellammare diventi città della cultura. Vi porto i saluti del governo italiano e vi ringrazio per questa manifestazione riuscita. Una sorpresa che ci siano tutti i sindaci. Alle forze dell'ordine dobbiamo tutte le brutte notizie che non leggiamo mai".
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