GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




L'iniziativa

Castellammare, il magistrato Criscuolo: 'In questa terra non abbiamo memoria'

Al premio Cavaliere riconoscimenti ai rappresentanti delle forze dell'ordine

di Mariella Parmendola
Castellammare, il magistrato Criscuolo: 'In questa terra non abbiamo memoria'

"La società civile deve fare rete, il limite di questa terra è non avere memoria". Lo dice Cetta Criscuolo nel suo discorso da magistrato premiato a Castellammare, la sua città. Ma questo e' il filo che lega gli interventi di tutti i premiati dal Circolo della legalità a Castellammare, rappresentanti delle istituzioni, forze dell'ordine e del mondo della scuola che chiedono di "denunciare" e "non girarsi dall'altra parte". Quando tocca a Cetta Criscuolo nella Chiesa del Carmine la sua emozione diventa quella di tutti: "Michele Cavaliere aveva un piccolo supermercato vicino casa mia a Gragnano. Un imprenditore che guardava avanti. Dal 1996 Cavaliere non c'è più. Ucciso per avere detto di 'no' alla camorra. Il premio è del 2019. Tra il '96 e il 2019 non ricordo eventi che hanno raccontato la sua storia. Una storia di normalità che non si fa schiacciare. Solo dal 2019 di questa storia si fa esercizio di memoria. Un limite di questa terra è non coltivare la sua memoria. Non basta il ricordo privato del figlio, che lo racconta ai nipoti dell'imprenditore ucciso dai clan. Sono le storie autentiche di uomini come lui che creano cambiamento. Se noi non raccontiamo a tutti di Michele Cavaliere verrà dimenticato. Anche la società civile deve mettersi in rete". Prima di lei Luigi Cuomo, promotore dell'iniziativa dedicata a Michele Cavaliere, ha introdotto gli altri premiati che hanno svolto in questi anni, come il magistrato, un ruolo essenziale nel contrastare la criminalità organizzata a a Castellammare. Al suo fianco il parroco del Carmine don Luigi Milano. Emozionato anche Salvatore della Corte, comandante della Guardia di Finanza: "Estorsioni e usura, la società dopo il Covid sta cambiando. Passiamo da una usura familiare a una imprenditoriale. Il possibile usuraio si presenta come un buon uomo che ci propone occasioni, ma poi ha la coda di scorpione. Noi siamo vicini alle famiglie che hanno problemi economici, le nostre porte sono sempre aperte e dico rivolgetevi a noi. Dedico questo premio ai miei uomini. Il nostro è un lavoro di squadra". Dopo di lui tocca al capitano dei carabinieri Carlo Venturini che fa lo stesso appello: "Con la denuncia si arriva a risultati significativi. Noi vi possiamo veramente aiutare. Voglio citare Vincenzo Gioia quando ci siamo salutati mi ha detto: 'A Castellammare la divisa è una sola quella dello Stato". E da li' ricomincia Vincenzo Gioia, il dirigente andato via da Castellammare per la promozione a capo di gabinetto in Questura a Napoli: "È un premio dedicato a chi ha saputo fare squadra. Riesco ancora a commuovermi e oggi sono emozionato. In due anni a Castellammare abbiamo fatto un lavoro importante. Bisogna combattere questo cancro che è la camorra. I risultati sono venuti e altri ancora ne verranno che faranno capire l'importante lavoro svolto".
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06-07-2020 13:37:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA