Sarà al fianco del ministro Casellati per acconpagnarla nel delicato compito di proporre le riforme che poi il governo Meloni dovrà approvare.
Il costituzionalista di Castellammare di Stabia Alfonso Celotto alla vigilia della nomina a Capo di gabinetto del ministero per le Riforme. Un gradino ancora più in alto rispetto all'incarico con Mara Carfagna di ex consulente giuridico in quel caso alle pari opportunità. Nei prossimi anni il suo invece sarà un ruolo strategico in quanto il giurista stabiese, ordinario di diritto costituzionale a Roma e autore di libri, si troverà nel delicato ruolo di tecnico rispetto a riforme strategiche quali quella verso il presidenzialismo.
Una figura scelta anche per il suo lungo curriculum è stato infatti è stato capo di gabinetto e capo Ufficio legislativo dei ministri Bonino (Politiche europee), Calderoli (Semplificazione normativa), Tremonti (Economia), Barca (Coesione territoriale), Trigilia (Coesione territoriale), Guidi (Sviluppo economico) e Grillo (Salute).
Definito tutta del resto la macchina burocratica con la nomina dei capi di gabinetto e degli uffici centrali. A Palazzo Chigi per l'incarico di segretario generale il premier Meloni si affida a Carlo Deodato, per il capo di gabinetto la scelta ricade su Gaetano Caputi mentre il capo dipartimento degli Affari giuridici e legislativi sarà Francesca Quadri. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio nomina come capo di gabinetto Alberto Rizzo e vice vicaria Giusi Bartolozzi, ex parlamentare di Fi. Matteo Salvini nomina al ministero delle Infrastrutture Alfredo Storto come capo di gabinetto. Marcella Panucci passa da Renato Brunetta (ministero per la PA) ad Anna Maria Bernini (Università) con il ruolo di capo di gabinetto.