LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




La storia

Castellammare, il dottore Ragone: 'I medici di famiglia hanno pagato il prezzo più alto in questa epidemia'

Tamponi troppo lenti: 'Curo i miei pazienti con termometro, macchinetta della pressione e saturazione'

di Mariella Parmendola
Castellammare, il dottore Ragone: 'I medici di famiglia hanno pagato il prezzo più alto in questa epidemia'

"I medici di famiglia sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto a questa epidemia. Sono considerati l'ultima ruota del carro". Lo dice Pasquale Ragone che ricorda quanti hanno pagato con la vita l'avere scelto di curare gli altri. Il medico di Castellammare mostra la mascherina avuta in dotazione: "Questa non è adatta. È un responsabilità del sistema". Ragone ha seguito anche la storia della malattia di Giovanni Tommasino di cui era il medico curante: "Ha pagato per la sua generosità. Non sapeva dire di no. Ho provato a convincerlo ma non ci sono riuscito". Il presidente della cooperativa di Ippocrate ricostruisce anche quanto accaduto dall'inizio di questa epidemia: "Non tutti abbiamo capito subito cosa stava accadendo. All'inizio di marzo in tanti siamo andati incontro al rischio. Poi abbiamo dovuto tirare il freno". Ora i medici di base lavorano con la teleassistenza: "Per noi non è facile. Facciamo parte delle famiglie e i nostri pazienti vorrebbero un contatto. Soprattutto gli anziani vorrebbero vederci". Al dottore Ragone è toccato dovere seguire a distanza anche una intera famiglia a casa con il coronavirus: "La figlia di un fisioterapista con i sintomi sospetti era diventata una caposala. Ogni giorno prendeva la temperatura e misurava la saturazione a tutti e mi mandava i dati tre volte al giorno". Una strada per curare chi ha i sintomi in attesa del tampone i cui tempi sono ancora troppo lunghi: "Con Giovanni abbiamo atteso cinque giorni. L'attesa e' ancora troppo lunga. Io e gli altri colleghi oggi chiediamo ai pazienti di controllarsi con tre strumenti facili da trovare: macchinetta della pressione, termometro e controllo della saturazione". Se ci si è organizzati gestendo il presente il dottore Ragone è preoccupato per il futuro: "Quando faremo i test che segnalano solo la presenza degli anticorpi rischiamo di dovere stare in quarantena in attesa del tampone. Ogni medico come me ha 1500 pazienti. Nel mio studio siamo in 6, se anche si fermano in tre contemporaneamente 5000 stabiesi restano senza assistenza". Ma il maggior rammarico è per chi in questa crisi ha perso la vita: "I morti tra i medici aumentano ogni giorno. Stiamo facendo una petizione per riconoscere la medaglia al merito civile a Giovanni, ma anche agli altri colleghi e infermieri eroi sacrificati in questa guerra".
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18-04-2020 12:09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA