Vico Equense in trattativa con la Città metropolitana per acquisire le quote del Faito. E a Castellammare si scatenano le reazioni di cosa sia meglio fare per avere voce in capitolo sul rilancio e sulla gestione dei beni.
Sostiene il capogruppo di Italia Viva Andrea di Martino: "Monte Faito non è un bene che può essere trattato campanilisticamente. I costi di gestione e manutenzione delle strutture insediate in montagna sono altissimi". Secondo il consigliere di Martino l'amministrazione Cimmino deve chiedere alla Regione di restare protagonista della partita: "Di certo difficilmente sostenibili da un comune come quello di Vico Equense, da solo. Tanto più se si tratta di acquisire solo il 50% delle quote di una società di cui la restante parte è della Regione. I comuni di Castellammare Vico Equense e Pimonte si devono coordinare e chiedere alla Regione di esercitare il diritto di prelazione sull'acquisto delle quote della Città Metropolitana. Per poi chiedere di entrare con quote di minoranza nella nuova società regionale. Per costruire insieme un piano di valorizzazione dei beni del Faito, insieme alla Curia Vescovile, al Gal ed ai privati operatori economici del luogo. Il piano potrebbe articolarsi su tre direttive di sviluppo:
- sostenibilità ambientale;
- valorizzazione della zootecnia e della agricoltura montana;
- Turismo in coming, marketing territoriale e valorizzazione dei prodotti;
Un lavoro così articolato andrebbe inserito nel Recovery Plan in fase di preparazione da parte del governo Draghi.
Per fare questo è indispensabile il coordinamento degli assessorati regionali competenti.".
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