Una sfilata di Carnevale partita dai luoghi del falò della vergogna al Savorito fino alla parrocchia di Moscarella. Ad aprire il corteo di famiglie e bambini in festa un carro con l'Arca di Noè, il simbolo del riscatto che i volontari della parrocchia hanno voluto inviare alle istituzioni insieme ad un appello a non "dimenticare le periferie". L'iniziativa domenica nel week end dedicato al Carnevale. Con la sfilata anche un appello aperto alla città con cui i volontari e il parrocco della Chiesa a Moscarella hanno voluto inviare un messaggio. "A quasi tre mesi dal falò dell’Immacolata, spenti i riflettori, nel Rione Savorito tutto è tornato alla triste normalità di prima: disagio, emarginazione sociale, degrado ambientale con tutte le conseguenze negative legate al permanere di questa situazione. In questo contesto la parrocchia 'Gesù Buon Pastore' e la sua Associazione di Volontariato hanno voluto lanciare un appello alla cittadinanza perché rispondesse al bisogno d’integrazione di un territorio di periferia e, nello stesso tempo, dare un sostegno alla popolazione del quartiere per un virtuoso vivere sul territorio. L’occasione è stata data dalla Festa del Carnevale dei bambini, che tradizionalmente la parrocchia offre ai piccoli del rione e che quest’anno ha assunto una valenza del tutto particolare. “Si salvi chi vuole…dar vita alla speranza in un territorio di periferia!”. Il tema dell’evento ha tratto ispirazione dall’Arca di Noè, resa visibile attraverso un carro allegorico che rappresentava l’arca stessa in cui Noè, la sua famiglia e gli animali tutti trovarono salvezza dal diluvio provocato dalla malvagità dell’uomo. Dar vita ad una nuova umanità che viva nella giustizia e nella solidarietà, nonostante le diversità, è possibile! Vivere insieme bene e con gioia è possibile! Abitare un territorio con spirito nuovo e con la coscienza che esso è la bella e grande casa comune è possibile! In tanti, bambini, ragazzi, giovani, adulti, hanno aderito all’iniziativa recandosi sui luoghi del “falò”, ancora vivo nei resti dei tronchi bruciati, e partecipando alla sfilata allegorica in un clima di gioia e di festa, accompagnati da una splendida giornata di sole simile al giorno dell’arcobaleno che seguì il giorno del diluvio, con lancio di palloncini colorati e di colombe bianche che hanno reso più vivo l’appello alla speranza ed al rinnovamento. Poi, tutti verso la Chiesa a far festa con i piccoli nel salone parrocchiale ed a consegnare loro gli stessi messaggi attraverso giochi, balletti, coreografie, musiche, canzoni. Il riscatto è possibile, ed è realizzabile a partire proprio da questi luoghi in cui c’è tanto desiderio di vita buona. E la Chiesa c’è, e prende l’iniziativa per avviare fattivamente un percorso di presenza e di promozione nei confronti di un territorio di periferia e dei cittadini che lo abitano. La manifestazione ha voluto essere anche un forte segnale che attende risposta dalle Istituzioni che da tempo proclamano, a favore delle periferie, progetti e programmi di riqualificazione risultanti, allo stato dei fatti, soltanto vane promesse politiche".