LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, il boss Sergio Mosca: 'Il padrone delle Terme sono io'

Nel parcheggio riunioni sugli affari del clan

di Redazione
Castellammare, il boss Sergio Mosca: 'Il padrone delle Terme sono io'

Si sentiva il "padrone di casa". Sergio Mosca sceglieva il parcheggio delle Nuove Terme per riunioni di camorra, trattative sul traffico di stupefacenti e appuntamenti legati alla vita privata. Il boss, a capo del clan D'Alessandro dal 2017 al 2020, sfidava le istituzioni e i controlli. Minacce ad un vigilante, di una società privata con il compito della sicurezza, che aveva provato a mandare via il capo del clan e i suoi uomini. "Io sono il padrone delle Terme. Qui è tutta roba mia. C'è un solo padrone. Questa è casa nostra" aveva risposto al vigilante che chiedeva spiegazioni sulla sua continua presenza nello stabilimento, chiuso dai giorni del fallimento. Una intercettazione del settembre 2018, parte dell'inchiesta che ieri ha portato all'arresto di 16 tra capi e affiliati alla cosca di Scanzano, offre uno spaccato inquietante sul controllo del territorio. Estorsioni, armi e usura nella mappa del potere criminale dei D'Alessandro, ma anche proprietà pubbliche considerate come "roba del clan". Le Nuove Terme e la scuola Salvati, ormai vuota, erano utilizzate come sedi del clan nella roccaforte di Scanzano. Rifiutandosi di dare il suo nome al vigilante, Sergio Mosca sbotta: "Sanno chi sono. Li mandate da me, non vi preoccupate". Poi l'intimidazione per ridurlo al silenzio: "Tu sei ospite. Non devi dire proprio niente, tu e il tuo mastro. Devi solo abbassare e alzare la sbarra. Se no vi faccio prendere le vostre 'bavattelle' e ve ne tornate a casa". Niente temeva il boss, "non ti preoccupare delle telecamere. A quelle ci pensiamo noi". E nelle Terme di Stabia comandava solo il clan.
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24-03-2021 23:03:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA