LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, i colonnelli dei D'Alessandro diffondevano il terrore: 'Scendo con una squadra con le mazze di ferro'

Antonio Longobardi incaricato da Mosca di riscuotere i soldi del clan

di Redazione
Castellammare, i colonnelli dei D'Alessandro diffondevano il terrore: 'Scendo con una squadra con le mazze di ferro'

Tutto doveva funzionare come se si trattasse di una vera società. I pagamenti dei gestori e dei pusher doveva arrivare puntuali. Una parte degli incassi serviva per rifinanziare l'acquisto di partite di droga, pagando i narcos del clan Di Martino o i fornitori della ndrangheta calabrese. Se qualcuno sbagliava, accumulando ritardi o rivolgendosi ai concorrenti dei D'Alessandro, andava punito. Il giro d'affari non si poteva fermare. Sergio Mosca, ritenuto dalla Dda il nuovo boss dopo gli arresti dei figli di Michele D'Alessandro, ordinava ai suoi uomini di imporre il rispetto degli accordi. È una delle parte più inquietanti dell'inchiesta sul traffico di droga che ha portato in carcere 26 uomini del clan D'Alessandro. Un clima di terrore e violenza. Spedizioni punitive che, in più di un caso, sono toccate ad Antonio Longobardi per assicurare il rispetto dei tempi e dei canali della cosca: "Se mi dici scendi organizzo una squadretta con le mazze di ferro di tre o quattro di loro". Incaricato dal boss di riscuotere, è lui stesso a vantarsi di quei raid contro pusher giovanissimi. Dice il ras del Cicerone a Sergio Mosca a proposito di un pusher che pagava in ritardo: "È un bambino, perciò non l'ho ancora picchiato, ma lo sa anche il padre che il figlio è una chiavica. Se per sabato non paga lo picchio". E ancora racconta di botte inferte ad un altro ragazzo in un bar: "Ha detto una parola sbagliata". Un atteggiamento violento di cui non fa mistero neanche con gli inquirenti. Arrestato in un precedente blitz dai carabinieri Longobardi viene trovato in possesso di una pistola: "Giro armato, la pistola mi serve per difendermi: sono un camorrista". E anche uno dei ras a cui vengono affidati i compiti più violenti, a quanto si legge nelle pagine che ridescrivono la mappa del potere del clan D'Alessandro, un "sistema a cerchi concentrici". Un sistema in cui chi sbaglia può pagare anche con la vita.
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12-06-2020 20:13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA