Adolfo Greco trasferito dal carcere di Secondigliano a quello di Torino per motivi di salute. La decisione assunta dal gip, nella scorsa settimana, in seguito alla convalida dell'arresto per l'imprenditore di Castellammare. Il potente uomo d'affari sta male e si dovrà curare nel reparto specializzato del carcere di Torino per la sua patologia. In cella dal 5 dicembre del 2018 per i suoi rapporti con i capi di quattro cosche stabiesi, è stato accusato il mese scorso di avere favorito il clan dei Casalesi e i nipoti del boss Zagaria, aiutandoli a non perdere la concessione della distribuzione del latte Parmalat. Una nuova inchiesta che ha coinvolto i vertici del gruppo nazionale e determinato la rottura con il gruppo, che a sua volta ha nella scorsa settimana interrotto il rapporto di collaborazione con la società di Greco. Il nuovo provvedimento della Dda, a firma del pm Cimmarotta, aveva bloccato l'attenuazione della misura cautelare negli arresti domiciliari in una clinica campana. E, infatti, dopo le nuove accuse il giudice ha deciso di trasferirlo nel reparto del penitenziario del Piemonte dove si potrà curare lontano da Castellammare e dalla cella del carcere di Secondigliano in cui è stato per un anno e mezzo.