LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, Greco e le amicizie con i tecnici: tra gli affari una clinica privata

Si allarga l'inchiesta partita dall'ex fabbrica Cirio

di Ciro Serrapica
Castellammare, Greco e le amicizie con i tecnici: tra gli affari una clinica privata

Una clinica privata alla periferia della città. Un affare reso possibile da vincoli cancellati in una ampia zona di Castellammare. Una fitta rete di contatti. “Pedine” messe al posto giusto per poter trarre vantaggio dalle posizioni di “comando” . Adolfo Greco muoveva i fili giusti per ottenere quello che voleva nei palazzi della politica, ma anche nella burocrazia. E’ uno dei casi venuti alla luce nell’ambito dell’inchiesta Olimpo 3. «Giovannino volete il caffè?» chiedeva Angelina Rega all’“amico” che era andato a fare visita alla famiglia Greco. Non era un amico “semplice”, ma si trattava di un dirigente dell’ASI che, immediatamente dopo una riunione del consiglio di amministrazione del consorzio dell’area industriale era andato a riportare all’imprenditore il contenuto, e quindi le decisioni, sulla riunione tenutasi poco prima negli uffici dell’ASI. In ballo c’era la decisione sulla riconversione dell’uso degli immobili insistenti nell’area industriale e quindi l’approvazione. «Non solo attività industriali – diceva il dirigente a Greco – ma anche attività commerciali, addirittura nel settore sanitario». E’ quanto emerge da alcune intercettazioni ambientali captate dagli investigatori ed ora nel fascicolo d’inchiesta che, partendo dalla trasformazione dell'ex fabbrica Cirio in complesso residenziale, ha poi sostenuto l'esistenza di un comitato d'affari interessato a cancellare vincoli di un pezzo ampio di città per investire e trarre profitto da una serie di ex aziende da riconvertire. Ad Adolfo Greco non era ben chiara la “riconversione” dell’uso degli immobili, tanto che l’amico gli specifica che chi ha immobili in quell’area può fare qualsiasi attività commerciale, da struttura ricettiva ad addirittura una clinica privata. All’imprenditore stabiese, sul cui capo ormai pendono ben 3 ordinanze di custodia cautelare ed e' attualmente agli arresti domiciliari grazie allo svuotacarceri dovuto all’emergenza Covid-19, cominciano a brillare gli occhi. Non sono poche le strutture che Greco possiede attraverso le svariate società immobiliari a lui riconducibili e quindi immagina un aumento esponenziale del suo patrimonio immobiliare. In quella casa di via Tavernola, a Castellammare di Stabia, dove il 5 dicembre 2018 gli uomini della mobile di Napoli arrestarono Greco e scovarono in un vano segreto scovarono circa 2 milioni e mezzo di euro in contanti, sono stati registrati incontri e colloqui che hanno condizionato la vita politica ed imprenditoriale cittadina e provinciale, finanche regionale. Non è passato inosservato agli agenti che registravano la conta quotidiana del “tesoretto” nemmeno quell’incontro con quell’amico dirigente ASI che stava rapportando all’amico imprenditore e ricco possidente. Al momento il dirigente ASI non è tra i destinatari dei primi provvedimenti firmati dalla Procura di Torre Annunziata nelle scorse settimane, ma la sua posizione è ben cristallizzata e potrebbe provocare un terremoto, anche politico, visto il ruolo pubblico che ricopre attualmente.
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02-06-2020 11:21:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA