LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, Greco e il patto saltato con Casillo: 'Nel PD banditi, devono rapinare una banca'

Indagato Gennaro Iovino: 'Fiducia nella magistratura'

di Mariella Parmendola
Castellammare, Greco e il patto saltato con Casillo: 'Nel PD banditi, devono rapinare una banca'

Nelle telefonate Mario Casillo diventava il "geometra". L'uomo forte del PD, tra Napoli e Castellammare, doveva essere la testa d'ariete nell'opposizione alla giunta di Caldoro per realizzare le case nell'ex fabbrica Cirio. Ma era meglio non nominarlo direttamente, come risulta dalle intercettazioni dell'inchiesta della Procura di Torre Annunziata sull'ex Cirio. Greco aveva puntato su di lui per fare passare, in maniera bipartisan, il colpo di spugna ai vincoli urbanistici su Castellammare e costruire i 330 appartamenti in centro città. Ma Casillo non muoveva passo che non fosse in compagnia di Gennaro Iovino, nella roccaforte dove era tra gli uomini che decidevano sindaci e poi li mandavano a casa. E proprio nell'abitazione del sindacalista stabiese avviene l'incontro tra l'imprenditore, arrestato per la terza volta in un anno e mezzo con accuse che vanno dagli accordi con i clan alla corruzione di politici, e l'attuale capogruppo del PD indagato con Iovino per traffico di influenze illecite. Si difende Iovino: "Apprendo con sorpresa degli esiti dell’indagine giudiziaria che ha visto protagonisti, tra gli altri, alcuni esponenti politici del territorio stabiese, colpiti da misure cautelari.Sicuro della correttezza del mio operato e fiducioso, come sempre , nel lavoro della Magistratura, auspico una celere quanto puntuale risoluzione del caso, convinto che fatti e responsabilità ( se ve ne sono) saranno accertate nell’interesse di tutte le parti coinvolte". Per capire la tesi degli inquirenti bisogna tornare al 9 novembre del 2013. Il contenuto della conversazione confermava che l’incontro era avvenuto di mattina a seguito degli accordi conclusi telefonicamente il giorno prima e che il luogo dove si era svolto era la “casa dell’amico di Castellammare”. Gennaro Iovino e Casillo avrebbero chiesto in cambio dell'appoggio di potere indicare la ditta che avrebbe dovuto realizzare gli impianti elettrici di un intervento da milioni di euro. Poi la storia è andata diversamente. La linea Casillo non è passata nel suo partito, l'ex sindaco Salvatore Vozza e Toni Pannullo che poi lo diventerà dopo, fecero barricate. Greco cambiò strategia, puntando tutto su Forza Italia che portò a casa il risultato. Non senza commentare la vicenda con un confidente: "Col PD ci siamo mossi con Casillo, ma si sono messi contro, capisci.... Questi sono banditi che devono andare a rapinare una banca". Una scelta vincente con la deregulation passata come emendamento al bilancio e poi il ruolo forte della Provincia tanto che ora per i parlamentari Cesaro e Pentangelo c'è una richiesta d'arresto su cui dovrà decidere la Giunta per le autorizzazioni a procedere.
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18-05-2020 13:31:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA