LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, Greco e il caso Cirio: la Procura fa ricorso in Cassazione

Scontro sulle intercettazioni nell'inchiesta che ha coinvolto Cesaro e Pentangelo

di Redazione
Castellammare, Greco e il caso Cirio: la Procura fa ricorso in Cassazione

Soldi intascati da politici e funzionari per trasformare un rudere, al centro di Castellammare, in un complesso con 300 appartamenti. Un'inchiesta che, dopo avere coinvolto Adolfo Greco con i parlamentari di Forza Italia Cesaro e Pentangelo, ha avuto una pesante battuta d'arresto. Cancellata la "voce narrante" delle intercettazioni, quella inchiesta rischia di crollare. Dopo la mossa vincente degli avvocati della difesa dell'imprenditore di Castellammare, è toccato ai pubblici ministeri di Torre Annunziata fare la loro mossa. La Procura, guidata da Nunzio Fragliasso e dall'aggiunto Pierpaolo Filippelli, ha deciso di fare ricorso in Cassazione contro il verdetto del Riesame. Toccherà ora ai magistrati della Cassazione sciogliere il nodo su quelle intercettazioni che avrebbero, per l'accusa, dimostrato un sistema di tangenti e scambio di favori elettorali per ottenere quei permessi a costruire. Mazzette che sarebbero state trovate dagli inquirenti al commissario ad Acta Maurizio Biondi, nominato dalla Provincia di Cesaro e Pentangelo per dare il via libera al progetto Cirio, in quanto consegnate dal tecnico di fiducia di Greco Antonio Elefante. Un sistema di corruzione di cui avrebbero beneficiato anche i funzionari dell'Agenzia delle entrate per aggiustare una verifica fiscale alla società di Greco. Ma la dodicesima sezione del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza di arresto e le misure cautelari nei confronti di Greco e della moglie Angelina Annita Rega, di Biondi e del professionista Antonio Elefante. E, in un secondo momento, stessa decisione è stata assunta per Cesaro e Pentangelo. Un esito che il deputato di FI ha commentato così: "Sono stato sin dal primo momento, e lo sono tutt’ora, disponibile a dare il mio contributo per la verità in ogni sede, perchè ho infinito rispetto per le Istituzioni, perché sono certo della mia onestà e sono ancor più certo delle mie azioni, del mio modo di agire, intendere e fare politica. Ho voluto fortemente essere davanti ai commissari della giunta per le autorizzazioni per farmi ascoltare volontariamente. Ho voluto rispondere alle loro domande. Ho voluto produrre dei documenti. Ho voluto il riesame. L’ho fatto perché ritengo che la trasparenza sia la sola strada giusta, perché approfondire ogni circostanza sia il solo modo per comprendere bene". Ora toccherà alla Cassazione esprimersi, tenendo conto di una sentenza delle sezioni unite che sancisce l'inutilizzabilità delle intercettazioni autorizzate per un'altra inchiesta. E alla vicenda Cirio si sarebbe arrivati partendo dalle indagini della Dda su Greco e i suoi rapporti con la criminalità organizzata stabiese. Adesso saranno i magistrati della Cassazione a scrivere il capitolo definitivo.
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

20-06-2020 11:37:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA