LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, Greco condannato: 'Un guru del jet set stabiese che riceveva i boss'

Le motivazioni della sentenza del re del latte

di Redazione
Castellammare, Greco condannato: 'Un guru del jet set stabiese che riceveva i boss'

"Un guru del jet set stabiese che riceveva tutti i boss". Ad Adolfo Greco si rivolgevano i capi dei clan tra Castellammare di Stabia e i Monti Lattari per i loro affari. Così lo descrivono i magistrati del Tribunale di Torre Annunziata nelle 145 pagine di motivazioni della sentenza che ha condannato l'imprenditore di Castellammare ad otto anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso a metà novembre scorso.

Il collegio giudicante, con la Presidente Fernanda Iannone, nelle motivazioni si sofferma in molti punti a sottolineare gli aspetti per cui non è credibile la versione di vittima che l'imputato ha provato a fornire durante il processo di primo grado. In particolare ponendo attenzione alla deposizione del re del latte in aula durata più udienze, in cui si è fatto riferimento anche al suo ingresso nel carcere di Ascoli per partecipare alla trattativa tra Cutolo e lo Stato per la liberazione dell'assessore regionale Ciro Cirillo. Ma soprattutto Greco si spoglia del suo ruolo di vittima "per autocelebrarsi". 

Si legge nel provvedimento giudiziaio che la sua azienda alla periferia di Castellammare “era un porto di mare” in cui entravano a turno la vedova Teresa Martone, a capo dei D’Alessandro e gli altri capi della criminalità organizzata. Ognuno ha la sua richiesta. Agli Afeltra, cosca dei Monti Lattari, occorre una prenotazione di una visita medica in ospedale, al nipote del boss Paolo Carolei un posto di lavoro nell’impresa del cognato di Greco. Ma chi bussa alla porta degli uffici della società, che si occupa della distribuzione del latte, lo fa sempre con la stessa modalità: “Trattandolo da pari”. 

Di don Raffaele Greco parla spesso nelle conversazioni intercettate dagli inquirenti, sempre come un modello da imitare. In aula racconta anche della vicenda dell’acquisto del Castello di Ottaviano costata a Greco una prima condanna, ma l’imprenditore dirà: “Cutolo scrisse una cartolina alla mamma, dicendole ora il Castello è tuo. Ma non era vero”. Una versione, come le altre sugli episodi contestati, a cui i magistrati non credono. Nella sentenza si sottolinea come Greco abbia avuto un ruolo da "deus ex machina" nel gotha delle organizzazioni crimnali. Per la magistratura l'imprenditore sarebbe stato "il punto di contatto tra i vertici delle organizzzioni".

Una tesi che gli avvocati difensori di Greco tenteranno di smontare in appello. 

 


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19-05-2022 11:39:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA