LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, Greco al processo solo in videoconferenza: l'imprenditore resta in carcere

Attesa per le vittime delle estorsioni dei clan Cesarano e D'Alessandro

di Mariella Parmendola
Castellammare, Greco al processo solo in videoconferenza: l'imprenditore resta in carcere

Non sarà in aula mentre sfileranno quelle che secondo l'accusa sono le vittime delle sue estorsioni. Adoldo Greco potrà guardare solo attraverso lo schermo i testimoni chiamati a raccontare la loro verità sul ruolo che il potente uomo d'affari avrebbe svolto nell'imporre assunzioni e pagamenti a nome della camorra stabiese. Respinta la richiesta fatta dall'avvocato Stravino di permettere al noto imprenditore stabiese di assistere in aula a Torre Annunziata al processo destinato a riscrivere, con la sua storia, anche quella di un pezzo importante di città collegata a lui da legami politici, familiari e economici. In aula lunedì scorso il suo difensore aveva chiesto al presidente del collegio Siena di permettere al suo assistito di presenziare nell'aula di Torre Annunziata allo svolgimento delle udienze che lo vedono imputato insieme al boss Luigi Di Martino, detto o profeta, e ad altri quattro arrestati con lui il cinque dicembre scorso. Ma la richiesta è stata respinta. Greco non guarderà negli occhi parenti e imprenditori che dovranno rispondere alle domande del pm Cimmarotta sui suoi rapporti con i Cesarano e i D'Alessandro. Potrà solo vederli in collegamento da una stanza del carcere di Secondigliano, che non ha mai lasciato dalla mattina del cinque dicembre scorso. "Non se ne vede la necessità, l'imputato salvo dovere deporre seguirà il processo in videoconferenza" ha spiegato il Presidente del collegio giudicante. In pratica lo stesso trattamento riservato al boss Di Martino, capo della cosca di Ponte Persica. Molta l'attesa anche da parte degli avvocati difensori per quello che le vittime diranno in aula, mentre l'otto luglio si saprà il destino delle intercettazioni su cui si fonda un pilastro importante dell'accusa della Dda. Se i difensori hanno chiesto di conoscere le parti omissate di quelle conversazioni, l'accusa ha risposto che si tratterebbe di violazione del segreto d'ufficio. Una conferma di un altro capitolo di indagine che riguarderebbe i politici, in un triangolo in cui ancora una volta Greco si sarebbe trovato al centro mediando con i clan. Un rapporto lungo decenni. Il presente con l'inchiesta sull'ex fabbrica Cirio destinata a diventare un complesso residenziale, che affonderebbe le radici nel passato di Greco. In quanto secondo il collaboratore di giustizia Salvatore Belivoso l'imprenditore avrebbe costruito il suo ruolo di monopolista nella distribuzione del latte grazie ai rapporti con Pasquale D'Alessandro. Ma Cimmarotta va ancora più indietro depositando in aula la sentenza che descrive i rapporti tra Greco e Cutolo. Un nastro riavvolto che sarà di nuovo proiettato in aula. E che Greco potrà vedere solo da lontano, isolato da tutti in una stanza del carcere di Secondigliano. 


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04-07-2019 12:57:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA