Gli artisti incontrano Gigi Vicinanza, un momento promosso dall'associazione Alleria.
Ecco il testo alla base del confronto: "Dopo un lungo momento buio, Castellammare si appresta a una scelta, scegliere gli uomini e le donne che dovranno, con le loro competenze, sostenere il cambiamento e la rinascita di una città che da sempre ha avuto grandi potenzialità, in alcuni casi mai espresse o soltanto parzialmente espresse.
Tra le tante peculiarità c’è sicuramente quella dell’arte, Castellammare è madre di grandi artisti: musicisti, drammaturghi, pittori, attori, scrittori. Di alcuni possiamo oggi ammirarne i busti nella nostra Villa Comunale, di altri possiamo applaudire la loro capacità nei film, a teatro, ai concerti, alle mostre e nei libri che pubblicano. Di tutti sappiamo una cosa certa, per poter affermarsi, per poter studiare, per poter vivere della propria arte hanno avuto bisogno di andare via.
Oggi che ci apprestiamo al voto, come figli di questa città e come artisti che in questa città hanno scelto di vivere, chiediamo che ci si impegni con chi opera nella cultura e nell’arte. Oggi più che mai vorremmo che intorno a tanta energia e bellezza si accendesse una luce, vorremmo che ci fosse la possibilità per tutti di potersi esprimere e soprattutto di poter offrire le proprie competenze ai giovani stabiesi che vogliono rendere concrete le loro aspirazioni. Chiediamo a gran voce che l’attuale Teatro Supercinema diventi Comunale, che si dia spazio alle realtà cittadine oltre che alle realtà artistiche nazionali, chiediamo di creare un consorzio delle arti dove convogliare tutte le realtà, chiediamo lo spazio per una scuola di teatro, di danza, di musica, di pittura e scultura. Scuole che aprano le porte ai giovani meno abbienti, scuole di alta formazione per chi non ha i soldi per andare fuori a fare formazione. Facciamo in modo che la città possa utilizzare gli spazi abbandonati a sé stessi come la Colonia ex Ferrovieri, come Villa Ersilia, per creare delle realtà diverse, delle realtà formative e professionali, delle realtà che creino anche posti di lavoro. Le realtà artistiche stabiesi non possono più essere ignorate, ci sono cooperative e associazioni che da decenni continuano a lavorare autoproducendosi senza alcun sostegno e per decenni sono state a guardare chi si è riempito la bocca della parola CULTURA, ma che in realtà ha operato per il solo tornaconto personale. Se ora siamo qui è perché crediamo di poter avere in Luigi Vicinanza un giusto interlocutore, crediamo che parte del suo impegno per la città sia rivolto ai tanti artisti che hanno avuto il “coraggio” di rimanere e di affrontare tutti i giorni le difficoltà di chi vive della propria arte. Oggi il nostro desiderio è che Castellammare sia rivalutata e che diventi un polo culturale vero e non soltanto potenziale come lo è stato fino ora. La nostra città, come tutto il territorio nazionale, ha bisogno della cultura, ha bisogno della memoria, ha bisogno di avere alle spalle un passato forte se vuole avere un futuro migliore. Allora ricordiamoci del nostro passato che si chiama Viviani, Ruccello, Denza, Madonna, Celoro, per ricordarne solo alcuni, e rimaniamo qui a tramandare e a portare testimonianza per le generazioni che verranno, rimaniamo qui e facciamo in modo che questa provincia sia di ispirazione per le realtà vicine, rimaniamo qui perché vogliamo ribaltare il punto di vista ed essere modello positivo per una volta. Vogliamo con la futura amministrazione un dialogo diretto e trasparente. Nessuna corsia preferenziale per nessuno, ma apertura totale con tutte le realtà cittadine, vogliamo essere ascoltati e vogliamo che ci siano persone pronte ad ascoltare le esigenze di questa parte della città che ha scelto una strada difficile da percorrere ma che intende abbattere il muro dell’indifferenza, intende abbattere il muro del pregiudizio dei tanti che oggi danno all’arte poco o nessun valore. Il nostro sostegno a Luigi Vicinanza nasce dal fatto che è egli stesso un uomo di cultura e non potrà non ascoltare l’appello che parte dal basso, parte dagli uomini e dalle donne che vivono di cultura e di arte a prescindere dalla fortuna che, come sappiamo, va in giro bendata.
L’augurio è quello di ritrovarci con lui fra qualche mese, attorno a un tavolo a discutere su come fare a ridare dignità alla cultura e all’arte della nostra città".