LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'iniziativa

Castellammare, giovanissimi ridanno voce alla speranza con Libera: 'La nostra paura dei clan diventa voglia di lottare'

Inaugurato il presidio di Libera da un gruppo di studenti

di Redazione
Castellammare, giovanissimi ridanno voce alla speranza con Libera: 'La nostra paura dei clan diventa voglia di lottare'

A Castellammare un gruppo di giovanissimi dà vita all'associazione di Libera in un bene confiscato alla camorra al centro della città. Sabato pomeriggio una quarantina di ragazzi tra i 14 e i 16 anni hanno inaugurato il percorso che li vede protagonisti di un cammino nuovo fatto di iniziative di legalità in una città che torna al voto dopo lo scioglimento per infiltrazioni della amministrazione di centrodestra guidata dall'ex sindaco Cimmino.

A spiegare cosa li ha spinti a mettersi in gioco è Giacomo d'Elia: "Non vi nascondo che tutti noi, infondo, eravamo spaventati. Continuando nel nostro percorso questa paura però è stata spazzata via dalla rabbia, rabbia di guardarci intorno e non vedere una città viva. Una città vissuta da cittadini, giovani o vecchi che siano, pronti a combattere per degli ideali comuni e non per la convenienza o per amor proprio. Ci siamo scoperti Indignati. Indignati perché in questa città non ci è permesso sperare: dei ragazzi, dei cittadini hanno speranza quando intorno a sé hanno bellezza. Hanno delle istituzioni che promuovono i valori della giustizia, della uguaglianza, della cultura; istituzioni che credono nei giovani, in quanto linfa essenziale per la società". Un intervento che è anche un documento programmatico e tra le prime iniziative del Presidio stabiese di Libera ci sarà la proposta ai candidati a sindaco del sette e otto giugno di sottoscrivere il patto contro le mafie. Ma non basta, ricorda Giacomo: "E perché una città sia viva c’è bisogno che questi valori vengano coltivati, moltiplicando e promuovendo i beni comuni, spazi in cui condividere tempo ed idee, spazi come biblioteche, palestre, campi sportivi, aree verdi. 
Perché non è certo in una città minata dal degrado sociale, caratterizzata dai ruderi abbandonati, dai servizi malfunzionanti che si può pretendere che ci sia speranza". Dice Giacomo parlando ad una sala affollata, insieme ai vertici campani e napoletani di Libera, intervenuto anche il magistrato Lello Sabato, giudice della CEDU che ha fatto un intervento sulla sua esperienza a livello internazionale a difesa dei diritti umani, ricordando anche quello che accade ai bambini in Ucraina. Giacomo, invece, propone interventi per Castellammare: "Questa indignazione noi la proviamo, per le tante occasioni mancate di questa città, per l’assenza di spazi pubblici, per le risorse dilapidate, per l’assenza di associazione dove i giovani vengono aiutati a crescere liberi e a pensare". 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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22-04-2024 11:28:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA