LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




La storia bella

Castellammare, giovane mamma con problemi al cuore: salvata al San Leonardo, a casa con il defibrillatore portatile

Il primo caso nell'AslNa3, sperimentato solo nei grandi ospedali

di Redazione
Castellammare, giovane mamma con problemi al cuore: salvata al San Leonardo, a casa con il defibrillatore portatile

In attesa del suo bambino con una grave patologia al cuore. Ha rischiato di morire a 25 anni una giovane mamma arrivata al Pronto soccorso del San Leonardo prima di Natale. Viva grazie ai medici dell'ospedale di Castellammare, ha potuto tornare a casa indossando un "gilet". Un defibrillatore portatile che le permette di crescere i suoi due figli, di cui uno appena nato e tornare in piena forma senza restare in un letto di un reparto. Annalisa è la prima paziente nell’Asl Na3 che ha potuto lasciare il San Leonardo grazie ad un defibrillatore portatile. A raccontare il suo caso di "buona sanità" è il Mattino in un articolo di Fiorangela D'Amora e il nuovo strumento si chiama “life vest”, praticamente si tratta di una fascia che veste l’addome e la schiena registrando i movimenti del cuore e intervenendo in caso di crisi cardiache. Una tecnica usata finora in Campania solo nei centri di cardiochirurgia di Napoli o Salerno, e che mai era stata usata negli ospedali di provincia. Una soluzione praticata dopo avere salvato la vita alla giovane mamma. "Se sono viva è grazie a loro: ai medici del San Leonardo che in poche ore hanno capito la mia condizione e hanno agito senza esitazione" racconta la donna. La brutta avventura a lieto fine è cominciata il 20 dicembre del 2018, quando la donna, incinta, è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale stabiese con forte tosse e affanno. "Non riuscivo a stendermi, a respirare - racconta oggi Annalisa - Poi un fortissimo dolore in petto e sono svenuta. Mi sono risvegliata in rianimazione la mattina seguente". Dopo venti giorni, la donna originaria di Castellammare, è tornata a casa e potrà accudire il suo piccolo appena rientrerà a casa come la giovane mamma. «Mio figlio Antonio Maria è nato con un cesareo d’urgenza a 34 settimane, pesava 1kg e 600 ed ora è ancora ricoverato nella terapia intensiva neonatale (Tin), io invece - racconta Annalisa - sono rimasta sette giorni in rianimazione. La donna era affetta da una cardiopatia dilatativa, il cuore si era ingrossato a causa della gravidanza. Russo assieme ai colleghi del reparto stabiese tra cui Costantino Ammendola e Giovanni De Caro, hanno poi pensato ad una tecnica innovativa, usata finora in Campania solo nei centri di cardiochirurgia. Il defibrillatore permette alla paziente una soluzione ponte fino al suo recupero completo senza dovere restare in ospedale. Tra poco giorni tornerà a casa anche il piccolo neonato e per la famiglia la festa sarà completa.


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14-01-2019 12:59:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA