Domenica mattina, piazza Giovanni XXIII, decine di giovani e adulti di diverse associazioni hanno cambiato volto alla piazza "del municipio". Scerbatura, potatura, pulizia dalle cartacce e, dulcis in fundo, la piantumazione di fiori e piante grasse, che avevano reso coloratissime le aiuole. Ero personalmente presente e sono tornato a casa con il sorriso sulle labbra ed il cuore pieno di speranze, per una città, la mia, troppo spesso bistrattata dagli stessi abitanti.
Ebbene, sono passate appena 72 ore, ed alcune di quelle piante già non sono più presenti, trafugate da chissà chi per abbellire chissà quale balcone o angolo di una casa, vuoto come l'autore dell'incommentabile azione.
Nella vita ci vuole coraggio: il coraggio di provare a cambiare le cose, come quegli uomini e donne di ogni età che domenica mattina si sono sporcati le mani, ed il coraggio di lordarsele, le mani, con atti meschini come provare a distruggere non una pianta in sé, ma ciò che essa poteva ed avrebbe dovuto rappresentare: la rinascita di Castellammare direttamente dai cittadini nella maniera più pura e disinteressata; personalmente tra i due preferisco il coraggio di chi non molla, non vuole farlo e non lo farà: queste persone meritano appoggio incondizionato, con la speranza di mettere all'angolo coloro i quali non hanno un'apertura di mente tale da avere coscienza della necessità di un immediato cambio di rotta.