Fincantieri chiude gli stabilimenti da Castellammare al resto d'Italia per quindici giorni. Uno stop che si traduce in ferie forzate per i dipendenti per evitare il rischio di contagi da coronavirus e non accumulare ritardi nella consegna delle navi. Una soluzione che non piace ai sindacati. “I lavoratori non meritano questo” denuncia la Fim-Cisl. “No alle ferie collettive forzate, sì ad ammortizzatori sociali” è la posizione in sintesi delle organizzazioni dei lavoratori dei 12 stabilimenti. Per il sindacato la strada maestra era quella della Cassa integrazione. La soluzione di utilizzare le ferie, che gli operai non potranno prendere in estate, è considerata una decisione “unilaterale” dell’azienda. La Fim scrive nel suo documento di contestazione della scelta: “Il virus ha creato la più grande emergenza nazionale dal dopoguerra. I lavoratori di Stabia sono rimasti al loro posto! In fabbrica per senso di responsabilità e appartenenza al nostro cantiere. Avevamo già segnalato la necessità di trovare soluzioni alternative laddove vi fosse stata l’acuirsi dell’emergenza. Auspicavamo una mediazione con un punto d’incontro tra le parti. Così non è stato. L’azienda in maniera unilaterale ha deciso di sospendere l’attività lavorativa con il ricorso alle ferie collettive, non rispettando i lavoratori che andranno in affanno con le ferie è rimanere sempre sotto ricatto dell’azienda, quanto sarebbe stato giusto e doveroso ricorrere all’uso degli ammortizzatori sociali stanziati dal governo. A pagare saranno solo i lavoratori, non è giusto” continua l'organizzazione sindacale.
Una situazione che diventerebbe ancora più complessa se lo stop dovesse protrarsi dopo il 29 marzo: “E se la situazione dovesse prolungarsi come si procederà? Con quali criteri e quali scelte? Fincantieri sia saggia, riapra il tavolo delle trattative con la richiesta di Cassa Integrazione per tutti i lavoratori, perché le scelte senza il consenso dei lavoratori sono sempre scelte sbagliate e controproducenti, come ci insegna la storia delle relazioni sindacali del nostro paese”.