LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, falò con messaggio di morte ai pentiti: condannato il figlio del boss

Francesco Imparato dovrà scontare due anni e otto mesi

di Mariella Parmendola
Castellammare, falò con messaggio di morte ai pentiti: condannato il figlio del boss

Con altri quattro ragazzi aveva inviato un messaggio di morte ai pentiti. Salito su un falò aveva affisso uno striscione e un manichino. Perché i pentiti devono "morire abbruciati". E’ stato condannato a due anni e otto mesi di carcere Francesco Imparato, figlio di Michele detto zi peppe, uno dei boss del rione Savorito in carcere da una settimana e insieme con il fratello Salvatore o’ paglialone e un’altra dozzina di affiliati per droga e estorsioni. Il gup del tribunale di Napoli, Tommaso Perrella, lo ha condannato a due anni e otto mesi di reclusione per istigazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Quel messaggio arrivò a pochi giorni dall'arresto dei capi di quattro clan e dell'imprenditore Adolfo Greco, reso possibile dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Un caso aperto da foto e video postate dagli stabiesi sui social. Tra una settimana invece inizierà il processo con rito ordinario, dinanzi al tribunale di Torre Annunziata per gli altri due maggiorenni identificati. Si tratta di Fabio Amendola, 31enne con piccoli precedenti, e del 18enne Antonio Artuso, entrambi difesi dall’avvocato Francesco Schettino. Altri due ragazzi non hanno ancora 18 anni e stanno attendendo sviluppi del procedimento avviato dalla Procura per i Minorenni di Napoli. Durante il processo ad Amendola e Artuso, saranno ascoltati una decina di testimoni tra i quali ci sono anche il sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino, e Ciro Marciano, in arte Tony Marciano, il noto cantante neomelodico di Torre Annunziata, in carcere più volte per legami con il clan Gionta e che con le sue canzoni aprì la festa del falò della camorra. Dal palco Marciano aveva detto: "Ringraziamo Salvatore della Faito per aver reso possibile tutto questo”. E Salvatore ora è in carcere per essere il capo di un'organizzazione che faceva il lavoro sporco per il clan D'Alessandro.


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19-09-2019 07:35:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA