LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il processo

Castellammare, estorsioni e droga: 'Clan Cesarano, 150 anni di carcere'

Il Pm Cimmarotta chiede 30 anni per Luigi di Martino

di Redazione
Castellammare, estorsioni e droga: 'Clan Cesarano, 150 anni di carcere'

Una mappa con tutti i commercianti che dovevano pagare. Il clan Cesarano terrorizzava gli imprenditori da Castellammare a Scafati. "Chi comanda è Ponte Persica" era il messaggio affidato dal boss, Luigi di Martino, ai suoi emissari per essere sicuro che tutti pagassero. La Dda chiede 150 anni di carcere per il clan Cesarano. Questa la richiesta al termine della requisitoria del pm Giuseppe Cimmarotta. Pene severe, a partire dai capi, fino ai colonnelli della cosca egemone alla periferia stabiese, tutti accusati di estorsioni e droga. L'accusa ha chiesto 30 anni per Luigi Di Martino o’ profeta, capo indiscusso della cosca di Ponte Persica, imputato eccellente anche nel processo con l'imprenditore Adolfo Greco. Di Martino, in carcere nel regime duro che si riserva ai boss, è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata e traffico di droga. Stesse accuse per Giovanni Cesarano, per il quale sono stati chiesti 28 anni di reclusione. E così a seguire anche per Aniello Falanga, 25 anni; Luigi Di Martino o’ cifrone, 8 anni; Felice Barra, 12 anni; Francesco Mogavero, 10 anni; Carmine Varriale, 8 anni; Claudio Pecoraro, 8 anni; Vincenzo Amita, 9 anni; Antonio Iezza, 9 anni; Adelchi Quaranta, 6 anni. Ora toccherà alla difesa, poi il verdetto che chiude un capitolo importante per il clan tra i più temuti e potenti in Campania.
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10-10-2020 09:14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA