Castellammare non è tra le dieci finaliste che continueranno a sperare di diventare "Capitale della Cultura 2022". Una candidatura che, sin dall'inizio, aveva diviso gli stabiesi in scettici e favorevoli. Ora che il progetto firmato dall'amministrazione Cimmino si ferma, insieme a quello di altre 17 città, il sindaco rivendica la scelta e promette: "Faremo comunque alcune iniziative come la rassegna Viviani". "In questi mesi abbiamo sognato, abbiamo creduto in un progetto che mai prima d’ora era stato anche soltanto pensato: la candidatura di Castellammare di Stabia a Capitale Italiana della Cultura. La nostra azione amministrativa, sin dall’inizio, si è mossa nella consapevolezza che investire nel recupero del patrimonio territoriale, nell'innovazione culturale e nel potenziamento delle risorse umane è un impegno inderogabile a cui sono chiamati tutti gli attori dello sviluppo. E posso affermare con convinzione che la nostra città ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per presentarsi al cospetto di una giuria nazionale e giocarsi le sue chance".
Dall'esordio dell'iniziativa i più critici avevano segnalato la situazione di una città in continua emergenza sia sul fronte della vivibilità che su quello della presenza della criminalità organizzata. A poche ore dall'esclusione commenta Cimmino: "Anche se non siamo stati scelti tra le dieci finaliste, il nostro progetto ha ottenuto apprezzamenti importanti, da parte di artisti, scrittori, scienziati e personalità che hanno deciso di sposare la nostra causa con impegno e passione. E ringrazio tutti quelli che hanno dato l’anima in questo percorso entusiasmante. Tra gli obiettivi primari del mio programma di governo, ho sempre posto in primo piano la valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico e culturale, al fine di favorire una educazione alla bellezza di cui la città è fortemente intrisa.
Siamo comunque orgogliosi di aver costruito un progetto che costituisce un’eredità importante per il futuro e una piattaforma nuova per Castellammare. E lavoreremo affinché alcuni eventi possano realizzarsi ugualmente nella nostra città, in primis la rassegna su Raffaele Viviani. Ci riproveremo, più forti e più consapevoli di prima. Chi non ha ambizioni è destinato a vivere nella rassegnazione".