LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, droga da Scafati per la piazza di spaccio al centro città

Spagnuolo e Delle Donne interessati alle partite dall'Albania

di Redazione
Castellammare, droga da Scafati per la piazza di spaccio al centro città

Toccava a loro trovare la droga per tutti a Castellammare. Ma non bastava quanto incassavano come fornitori. Al duo Spagnuolo - Delle Donne faceva gola aprire una piazza di spaccio al centro città, ma per farlo c’era bisogno dell’avallo di Scanzano. I due avevano avuto il via libera dai capiclan grazie proprio all’appoggio del più anziano, Sergio Mosca. Garantendo l’acquisto della marijuana da smerciare dagli scanzanesi, i due avevano convinto anche gli altri boss. Spagnuolo e Delle Donne però avevano in mente altro, come poi hanno messo in pratica: A scanzano prendono solo la droga da smerciare al dettaglio. Quella da vendere all’ingrosso la compravano da altri, senza dare nell’occhio e senza far capire che stavano facendo uno sgarro al clan. E’ il caso proprio di alcune forniture che i due avevano intenzione di acquistare che li ha portati fino a Scafati. Grazie ad un contatto stabiese ma operante con un clan scafatese, i due riescono a mettere le mani su un ingente carico di marijuana albanese. Purtroppo il primo intoppo lo trovano quando si deve ritirare. Stando ad alcune intercettazioni, i due non avendo disponibilità economica avevano chiesto una prima fornitura a pagherò. Dopo un primo incontro il fornitore, capozona e distributore di vari tipi di stupefacenti scafatese, aveva acconsentito ad una prima fornitura senza anticipo per gli stabiesi, ma al giorno del ritiro, con una scusa, aveva ritrattato. Una lunga anticamera prima avere il diniego della fornitura, come registrato dalle microspie, che aveva indispettito non poco Spagnuolo e Delle Donne che, da un lato si erano risentiti per il trattamento ricevuto (una lunga attesa di circa 3 ore prima di vedersi rifiutare la fornitura senza contanti) mentre da un altro giustificavano il gesto: «Quello poi ha ragione, non ci conosce. Vediamo di apparare qualcosa di soldi che glieli diamo in acconto». I due stavano cercando in tutti i modi di mettere le mani su un carico di marijuana perchè nell’area stabiese era periodo di magra: «Ccà nun ce sta nient, stann cu ll’uocchie a for» diceva il Delle Donne a Spagnuolo e spiegando che avevano assoluta urgenza della fornitura al loro contatto. A questo punto è proprio il loro contatto a dire che, per una eventuale prima forniutura di 10 kg di marijuana, 5 chili avrebbero dovuto pagarli e 5 li avrebbe garantiti lui. Purtroppo per loro così non è andata perchè per altri intoppi non hanno potuto accedere alla fornitura. Il giorno dopo finalmente riescono a mettere le mani sulla droga. Almeno è quello che credono. Il contatto li avverte che possono andare a prendere l’agognato prodotto: si organizzano con due vetture per il trasporto e la staffetta. Giunti nel luogo di ritiro, a Terzigno, hanno l’amara sorpresa: il fornitore aveva a disposizione per loro soltanto poco più di un chilo di marijuana. A pensarla in termini legali, potrebbe sembrare che alla richiesta di finanziamento, la società ritanga il richiedente solvibile solo per il 10%. Tornando ai fatti, i due rinunciano ed a questo punto chiedono di parlare direttamente con il fornitore. Alla fine dopo estenuanti trattative, a fronte di un acconto di 2000 euro, riescono a recuperare una piccola fornitura che però viene dimezzata perchè una parte sarà poi intercettata e qundi sequestrata dai carabinieri. Approvvigionamenti a pagherò per una frangia dei D’Alessandro che incute timore in città e punta a dinondare le strade della zona con la marijuana.
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09-06-2020 09:50:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA