LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, doppia inchiesta della Dda sulla Cirio

Greco a Carolei: "Politicamente stiamo battagliando malamente"

di Redazione
Castellammare, doppia inchiesta della Dda sulla Cirio

Un costruttore del clan per realizzare le case nella zona dell'ex Cirio. Doppia inchiesta sulla trasformazione dell'ex fabbrica in un complesso con abitazioni, piscina, area verde e zona commerciale al centro di Castellammare. Dell'operazione economica con la regia di Adolfo Greco si interessano i magistrati della Dda. Due i filoni d'inchiesta. "Politicamente stiamo battagliando malamente" confida l'imprenditore finito in cella al fratello del boss Paolo Carolei. Alla richiesta di affidare il progetto all'imprenditore edile "che mette tutti d'accordo", sia i D'Alessandro che i Cesarano, Greco replica che per l'affare ci vuole un nome più forte, ma che al costruttore del "clan" si sarebbe trovato comunque un ruolo all'interno del maxi intervento. Ma su Cirio non è l'unica inchiesta trattata dalla magistratura anti-camorra in relazione agli anni 2013-2016. "I permessi ce li ha dati il commissario" spiega Greco e aggiunge: "Tant a Regione s'è ammaturat". Dopo il suo arresto in tanti cominciano a tremare. L'ex area industriale Cirio è stata acquistata dalla società Polgre Europa 2000 Srl nel 1999, e con Greco c'è anche Antonio Polese, conosciuto da tutti come il “Boss delle Cerimonie” poi morto dopo una malattia. L’interesse della camorra nella realizzazione del complesso residenziale emerge dalle intercettazioni agli atti dell’ordinanza di custodia cautelare a firma del Gip Tommaso Perrella. A curare tutta la pratica è stato un commissario “ad acta” nominato dalla Provincia di Napoli che, esaminati gli atti, ha dato il suo consenso alla realizzazione della maxi opera nel sito industriale nell’aprile del 2016. Così PolGre Europa 2000 Srl aveva sottoscritto un contratto di permuta con un'altra società per la realizzazione di lavori di riqualificazione. Greco ed altri soci della PolGre 2000 Srl avrebbero ricevuto una quota degli immobili realizzati quale corrispettivo. Ma questo non impedisce al noto imprenditore stabiese di accordarsi comunque con Michele Carolei, fratello di Paolo già in cella al momento dei fatti sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti. E, infatti, Adolfo Greco si dice preoccupato per la sua detenzione, visto che Paolo Carolei è il referente dell'intera operazione. Questo non impedisce al fratello di chiedere una casa una volta finito il complesso. Richiesta accolta senza obiezioni. Mentre a creare rallentamenti sarebbero le banche preoccupare della risposta del mercato, visto che la compravendita di abitazioni vive una fase di crisi da anni. Questo lo scenario ricostruito fino all'arresto di Greco, che ha deciso di non rispondere al primo interrogatorio dei magistrati. Ma sulla Cirio si annunciano altri sviluppi.  
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08-12-2018 17:33:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA