GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




La città al voto

Castellammare di Stabia, una città che fa acqua

Il declino lento e inesorabile della città di Viviani, di Denza e di Ruccello

di Antonio De Felice
Castellammare di Stabia, una città che fa acqua

Castellammare è fin dai tempi dei romani riconosciuta come città delle acque, ma mai nessuno avrebbe osato immaginare che oggi divenisse una città che "fa acqua" nel senso peggiore del termine; un declino lento e inesorabile per un posto baciato da Dio ma dove gli uomini e la la cattiva politica hanno fatto più danni di uno tsumani.
La città oggi e da molti considerata di "frontiera",  dopo che negli ultimi 40 anni ha perso tutto sulla roulette della cattiva politica e malaffare.
Ma cosa ha veramente perso?
La balneazione sul lungomare (tra le altre cose è uno dei pochi casi al mondo dove la terra mangia il mare e non viceversa)
Le "fabbriche" dalla Cirio all'Avis dalla Meridbulloni alla Daunia fino ai Magazzini Genarali con danno incalcolabile per tutto l'indotto, e dove lo stesso Cantiere un tempo fiore all'occhiello del Paese ricita un ruolo sempre più marginale
Le Terme e qui le colpe partono da lontano, dall'incapacità di adeguarle alle nuove richieste di mercato, dal volerle tenere in vita come "votificio"
L'Ospedale un tempo fiore all'occhiello della Sanità Nazionale ed oggi lasciato allo sbando più totale.
Lo stesso porto turistico di Marina di Stabia che pure aveva avuto uno dei primi finanziamenti in Italia non è stato mai del tutto completato e oggi si presenta inadeguato alle sfide del mercato del turismo d'elité.
Per chiudere la carrellata delle cose "no", sicurezza e rifiuti problemi quotidiani dove buona volontà e fai da te non possono bastare.
Naturalmente la politica non è stata in grado di intercettare i fondi europei per adeguare la città alle nuove esigenze, e quelle rare volte che ci ha provato ha fallito miseramente, la biblioteca dell'ex Casa del Fascio e il Lungomare sono due esempi sotto gli occhi di tutti.

Oggi la città vive da mesi una nuova esperienza commissariale la seconda consecutiva negli ultimi 3 anni, a testimonianza di una classe politica lontana dalle reali esigenze della città e molto più attenza a quelle dei "santuari" che contano.
Una città allo stremo, dove disoccupazione delinquenza malaffare e totale assenza di programmi spengono qualsiasi sogno.
Cosa serve?
Un gruppo di donne e uomini di buona volontà che svestiti i panni di una politica di parte che non porta da nessuna parte, vestano quelli del buon samaritano, un gruppo di donne e uomini che agiscano per competenza frutto del loro bagaglio di esperienza professionale con un programma snello di pochi punti ma misurabili e concretamente raggiungibili.
Questo è il sogno giacché i rumors parlano di almeno 6 possibili candidati sindaco e di un esercito di aspiranti consiglieri pronti a tutto per un posto al sole.


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09-02-2016 19:01:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA