LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




il caso

Castellammare di Stabia, l’isolotto di Rovigliano tra miti e leggende

L'archeoclub incontra il prefetto Cannizzaro

di Enzo Esposito
Castellammare di Stabia, l’isolotto di Rovigliano tra miti e leggende

L’isolotto noto come lo Scoglio di Rovigliano che si trova di fronte alla foce del fiume Sarno, sulla linea  immaginaria di confine tra i comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, è attualmente oggetto di discussione dopo le pubblicazioni del Rotary Club di Torre Annunziata inerenti la realizzazione di un progetto di illuminazione del sito.

Sulla sponda stabiese, già da alcuni anni giacevano le richieste di valorizzazione dell’isolotto presentate alle ultime tre Amministrazioni di Castellammare di Stabia da parte dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae, si è giunti così ad un incontro tra le parti con il Commissario Prefettizio Dr. Raffaele Cannizzaro, tenutosi il 13 c.m. a palazzo Farnese per discutere dello scoglio di Rovigliano e della valorizzazione di altri beni cittadini.

Riferendosi alle pubblicazioni lette, il presidente dell’Archeoclub, Massimo Santaniello, ha rilevato l’assenza del riferimento sulla competenza territoriale che è del comune di Castellammare di Stabia, legittimo destinatario di  ogni richiesta e stazione di partenza degli atti per gli enti coinvolti, mentre appare come una sorta di condominio con il vicino comune di Torre Annunziata.

Si è così discusso della possibilità di poter collaborare tra associazioni per elaborare uno studio di fattibilità e solo dopo formulare una proposta progettuale concreta, “Ovviamente con la disponibilità dei proprietari dell’isolotto”, dichiara Massimo Santaniello che aggiunge: “Anche su questo occorre fare un’altra precisazione, una porzione dell’isolotto è privata e l’altra è del Demanio dello Stato. Inoltre, nel corso della riunione sono state messe in evidenza tutte le criticità da affrontare per qualsiasi progetto di valorizzazione del bene vincolato. La base di partenza è dettata dal Decreto di Vincolo Storico Archeologico del sito, emesso nell’anno 2016 dalla Soprintendenza della Città Metropolitana di Napoli, che limita moltissimo le possibili iniziative per la modifica dello stato dei luoghi, sia per la fragilità del sito che dall’esigenza di tutela del bene vincolato, definito già di importante interesse storico il 26 aprile del 1925. Poi lo stesso scoglio ricade in un’area tutelata anche dal punto di vista naturalistico, in quanto su di esso nidificano e vivono diverse specie di uccelli, alcune rare, le quali durante il lungo stato di abbandono del sito hanno trovato il proprio habitat naturale. Viene quindi da dire che è passato troppo tempo affinché si potesse pensare ad un intervento di valorizzazione, probabilmente andava fatto negli anni trenta, alla morte del Barone Costantino Egolf de Knnoring, nel momento i cui la moglie Maria  decise di vendere il monumento nell’agosto del 1931. Per molti stabiesi la storia del sito è abbastanza conosciuta ma vogliamo aggiungere dei dettagli che in pochi conoscono e che arricchiscono ulteriormente la già bella e millenaria storia della città di Castellammare, dettagli riportati nei dispacci della Marina Militare Britannica. Infatti, a seguito degli eventi bellici accaduti durate la rivoluzione napoletana del 1799, per la restaurazione della monarchia Borbonica, l’ammiraglio Horatio Nelson al comando della sua flotta assediò e conquistò l’allora forte di Revigliano e il forte Eblè, posti a difesa della città.”

Il presidente così conclude: “L’Archeoclub d’Italia aps Stabiae desidera ringraziare il Dr Raffaele Cannizzaro per la sua cordialità e per averci dato l’opportunità di chiarire alcuni aspetti per noi fondamentali e abbiamo colto l’invito a collaborare tra associazioni per raggiungere un obiettivo comune. Ma bisognerà innanzitutto verificare cosa effettivamente si può realizzare nel rispetto dei Vincoli e delle Normative Urbanistiche Vigenti.”    

 

 


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15-03-2023 15:23:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA